Parco nazionale della Maiella: giovane lupo investito a Bussi sul Tirino

Un giovane lupo è stato investito a Bussi sul Tirino nel Parco nazionale della Maiella: è il terzo in un mese. Zazzara, presidente del Parco: “Necessario lavorare ai corridoi, ma chi è alla guida presti attenzione”.

“Ieri ancora una volta abbiamo perso un magnifico lupo in un investimento vicino Bussi sul Tirino (Pescara)”, si legge in un post pubblicato su Facebook da Lucio Zazzara, presidente del Parco nazionale della Maiella. “È il terzo in poche settimane, sempre in quell’area. È la triste conferma della difficoltà di protezione del nostro prezioso patrimonio faunistico. Noi ci stiamo impegnando su questo tema, sia cercando la collaborazione dei responsabili delle strade sia lavorando su sistemi di indirizzamento e dissuasione degli animali (siamo partner del Progetto LIFE safe-crossing) sia bussando a ogni porta per costruire un’efficace rete ecologica con corridoi per la fauna. Ma quello che farà la differenza sarà, come sempre, la migliore consapevolezza di coloro che sono alla guida”.

Il giovane lupo investito, il terzo in un mese, è stato trovato senza vita in una delle aree ritenute più critiche per questo genere di incidenti, tra il Parco nazionale della Majella e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove la presenza della via Tiburtina, dell’autostrada, della ferrovia e di varie infrastrutture aumentano il pericolo per automobilisti e fauna selvatica. Gli attraversamenti degli animali stati registrati con più frequenza sulla Tiburtina e sulla statale 487 che collega Pacentro (L’Aquila) e Scafa (Pescara).

“I lupi più soggetti a investimento sono quelli giovani, i cosiddetti dispersal”, spiega Simone Angelucci, veterinario del Parco della Maiella. “Vanno in dispersione perché vengono allontanati dal branco per questioni fisiologiche, quindi vagano molto, sono quelli che più frequentemente attraversano le strade. Il Parco sta lavorando molto con il progetto LIFE safe-crossing per migliorare i corridoi ecologici e per evitare gli incidenti stradali, che aumentano il conflitto con le specie oggetto di tutela, come anche l’orso, e gli ungulati, come cervi e caprioli”.