Pescara: tentata truffa allo Ior, rinvio udienza il 7 novembre

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Pescara: tentata truffa allo Ior, prove ammesse in tribunale e udienza rinviata al 7 novembre. Sei gli imputati.

La prima udienza del processo si è svolta questa mattina, davanti al tribunale collegiale di Pescara. Tutto è scaturito da un’indagine del 2013, quando la squadra mobile di Pescara sventò il tentativo di attuazione di una mega truffa ai danni dello Ior, la banca del Vaticano, tramite la fondazione pescarese Ivec (In veritate et charitate), presieduta dall’ex arcivescovo di Pescara Francesco Cuccarese.

I sei imputati, attualmente all’estero tra Messico e Venezuela tranne una e difesi da un legale d’ufficio, sono accusati di associazione per delinquere: si tratta dell’Argentino di origini pescaresi Aldo Eduardo Sanchez, della commercialista barese Mariagiovanna Calafiore e poi Javier Limon Segovia, Sergio Briffault Sanchez, Jaqueline Sanchez Lopez e Fernando Capace. L’unica imputata residente in Italia è Calafiore, assistita dall’avvocato pescarese Massimo Galasso e oggi assente in aula.

Stamani in tribunale, c’è stata l’ammissione delle prove e dei testimoni, otto dei quali sono stati citati dal pm Gennaro Varone e uno dalla difesa di Calafiore. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 7 novembre.

Al centro dell’accusa, la donazione di vecchi titoli numismatici spacciati per milionari, ma in realtà
inutilizzabili, per un valore complessivo di circa 900 milioni di dollari. Secondo il pm, la truffa si basava su un procedimento utilizzato dall’alta finanza, i cosiddetti programmi ad alto rendimento, forme di investimento che consentono a chi è in possesso di patrimoni milionari di ottenere in brevissimo tempo rendite bancarie elevatissime. L’organizzazione avrebbe puntato ad ottenere, grazie al patrimonio milionario che sarebbe stato lasciato in garanzia, rendite elevatissime, facendo credere all’ex vescovo di Pescara che le risorse sarebbero state impiegate per opere benefiche, come la costruzione di un ospedale pediatrico a Gerico, in Palestina.

Nel 2010 Cuccarese scrisse al direttore generale e al presidente dello Ior, spiegando che “benefattori molto vicini ad un cardinale messicano ci hanno fatto una donazione con atto notarile di titoli del tesoro della federazione messicana, emessi prima della seconda guerra mondiale attraverso la Fondazione della Bbva Bancomer di Città del Messico” e che “il governo messicano ha emanato un decreto con il quale ha stabilito che detti titoli possono essere usati come collaterali per opere umanitarie o per fondazioni caritatevoli come la nostra, e solo in questo caso prenderebbero in esame eventuali liquidazioni”.

Per questo il vescovo chiese anche allo Ior l’apertura di un conto titoli e la possibilità di metterli a garanzia per avere un finanziamento o per ottenere un’apertura di credito in percentuale. In seguito agli accertamenti degli inquirenti, però, i titoli risultarono inutilizzabili.