Test rapidi salivari, in Abruzzo sono ancora in stand by

Aumentano in Abruzzo i nuovi positivi al Covid-19, un dato che crea dei problemi ma al momento non desta preoccupazioni.

Ad affermarlo l’infettivologo Paolo Fazii, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Microbiologia e Virologia della Asl di Pescara, tra gli ospiti dell’Istituto Alberghiero Ipssar “De Cecco”  in occasione della presentazione del Progetto ” Il Benessere a Scuola al tempo del Coronavurus”. A fare gli onori di casa la Dirigente dell’Istituto Alberghiero, Alessandra Di Pietro. Presenti inoltre Maria Carmela Minna, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice del Dipartimento Attività Consultoria della Asl di pescara ed il docente Anttonio de Grandis, referente Covid per la scuola e dello Sportello Salute e sicurezza.

“I test rapidi salivari sono stati messi in stand by in quanto, ha affermato il virologo Fazii, devono essere fatte ancora delle valutazioni di sensibilità e specificità. Sicuramente la ricerca degli antigeni, le proteine in grado di essere riconosciute dal sistema immunitario come estranee o potenzialmente pericolose, prelevate non dalla saliva, ma dai tamponi rinofarigei, essendo dotati di un’ottima sensibilità, possono essere utilizzati come test di screening. Il dato negativo, ha aggiunto ancora Fazii, è un dato decisamente solido come certezza e come garanzia del risultato. I dati positivi, al contrario, potrebbero talora risultare falsi positivi e quindi il dato stesso può essere considerato soltanto come sospetto caso positivo e va confermato con un esame tradizionale attraverso l’RNA virale attraverso le metodiche tradizionali”.

La dirigente scolastica dell’istituto Alberghiero “De Cecco”, Alessandra Di Pietro, ha presentato nel dettaglio il Progetto sul benessere scolastico e l’apertura dei cinque portelli d’ Informazione, Supporto Psicologico e Formazione dedicati non solo agli studenti, ma anche ai loro genitori ed al personale scolastico. Sportelli, ha aggiunto infine la professoressa Di Pietro, utili per prevenire l’ansia, il disagio, l’incertezza e l’insicurezza che con la pandemia ha investito numerosi giovani studenti.

Il numero dei positivi nelle scuole, è stato detto infine, per il momento non è allarmante. E’ stato ricordato che, a livello nazionale, quasi il 10% dei contagi dall’inizio delle lezioni ha riguardato studenti, professori e bidelli: infatti il numero degli infetti totali in Italia tra il 14 e il 26 settembre ammonta a 20.355 casi, di cui quasi 2 mila da chi frequenta la scuola.