Blitz dei Carabinieri del Nas negli Obitori. Irregolarità a Pescara e Teramo

Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministro della Salute, ha concluso una vasta campagna di verifiche condotte a livello nazionale presso le strutture di permanenza delle salme in ospedali pubblici e cliniche private, al fine di appurare la regolarità delle stesse ed il rispetto delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19.

In collaborazione con il NIL, è stato ispezionato l’obitorio dell’ospedale di Teramo, gestito da una società privata, rilevando gravi carenze igienico – sanitarie ed organizzative, poiché la totalità degli ambienti richiedeva urgenti interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, oltre alla mancanza di idonei e separati percorsi delle salme decedute per COVID. Nel prosieguo degli accertamenti sono emerse ulteriori responsabilità penali nei confronti dell’amministratore dell’impresa di gestione per inadempimento al contratto di pubblica fornitura con la ASL. Lo stesso, infatti, non assicurava il pattuito svolgimento di attività connesse alla gestione dei deceduti in ambito ospedaliero e delle camere mortuarie, non garantendo la presenza di propri operatori sebbene in presenza di salme in camera ardente e omettendo di rispettare il prelievo delle salme entro il termine delle due ore dal decesso.

Nel corso di ispezione presso l’obitorio di pertinenza della Asl di Pescara, svolto durante l’aumento di decessi connessi all’emergenza Covid ed inclusione provincia di Pescara in zona rossa, il Nas, in collaborazione con i Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, ha accertato gravi carenze igienico–sanitarie ed organizzative nella conduzione dell’attività, rilevando macchie di sangue sul pavimento, sporco incrostato e perdita di liquidi dalle bare.

In tale contesto sono stati oggetto di ispezione 375 tra obitori e camere mortuarie interni alle strutture ospedaliere, nonché analoghe aree adibite al commiato, riconducibili ad imprese funebri private e relativi servizi cimiteriali, rilevando irregolarità in 85 di questi.

Complessivamente sono stati deferiti alle Autorità giudiziarie 23 persone e segnalati alle Autorità amministrative ulteriori 78, tra dirigenti di strutture sanitarie ed ospedaliere nonché titolari di imprese funebri private per violazioni della disciplina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, inosservanza degli obblighi della normativa anti-COVID e delle leggi regionali e di polizia mortuaria, contestando 102 sanzioni penali ed amministrative.

Tra le irregolarità accertate dai Carabinieri dei NAS, 24 interessano l’inosservanza delle misure di contenimento epidemico e della sicurezza degli ambienti di lavoro, dovuta alla mancata pulizia e sanificazione dei locali, l’assenza di percorsi separati per il trasporto delle salme e la carente formazione degli operatori circa il rischio da esposizione agli agenti biologici.

La maggior parte delle irregolarità, pari a 68 tra quelle complessivamente sanzionate, sono state appurate negli ambienti adibiti alla permanenza delle salme e al commiato in presenza dei familiari, mantenuti in carenti condizioni igienico-sanitarie e strutturali, in presenza di distacco di intonaco, macchie di umidità e muffe, piastrellatura fessurata, mobili vetusti e arrugginiti.

In situazioni particolarmente gravi, sono stati riscontrati feretri lasciati per lungo tempo in ambienti promiscui in attesa di sepoltura o cremazione, false attestazioni di sepoltura di resti precedentemente riesumati, bare con perdita di liquidi e presenza di macchie di sangue.

Due sono stati i provvedimenti di chiusura di attività nei confronti rispettivamente di una sala settoria all’interno della camera mortuaria del cimitero di Cisterna di Latina, a causa di gravi carenze igieniche, e di una ditta funebre della provincia di Lecce, che esercitava in condizioni di incompatibilità d’impresa.

Inoltre, gli accertamenti hanno consentito di individuare il mancato adempimento agli obblighi contrattuali stipulati da agenzie ed imprese convenzionate con i Comuni e le aziende ospedaliere circa la corretta erogazione dei servizi funebri e cimiteriali. In tale contesto sono stati deferiti due titolari di imprese funebri private per non aver rispettato gli accordi contrattuali stipulati con le P.A. fornendo un servizio inferiore rispetto ai capitolati previsti.

Così un comunicato della Asl di Teramo che pubblichiamo integralmente: “Riguardo alla notizia del sopralluogo effettuato dai Nas, in collaborazione con il Nil, a fine febbraio la Asl informa che la ditta appaltatrice “Gli Angeli” ha provveduto _ come da relazione inoltrata ieri sia all’azienda che ai Nas _ a ottemperare alle prescrizioni, buona parte delle quali riguardava la pulizia ordinaria e straordinaria, oltre alla sanificazione degli ambienti. I lavori di competenza della Asl sono stati già avviati e termineranno mercoledì: si tratta di interventi del calibro della sostituzione di un battiscopa normale con uno stondato, della tinteggiatura con rimozione di macchie di umidità, del cambio di rubinetti. Sul trasporto delle salme di defunti positivi al Covid si precisa che queste escono dal reparto sigillate e sanificate per cui non sono assolutamente infettanti. La Asl sta comunque procedendo a studiare un percorso separato. L’attività ispettiva dei Nas peraltro si è estesa a tutti gli altri ospedali e anche in questi la Asl sta procedendo in maniera spedita all’adeguamento alle prescrizioni, in modo da rispettare le disposizioni normative in materia”.

 

Fabio Lussoso: