Tasse sospese dopo il sisma a L’Aquila, bocciata la proroga

L’allarme arriva da Confindustria L’Aquila: bocciata la proroga relativa alla restituzione delle tasse sospese dopo il sisma del 2009. La deputata Stefania Pezzopane parla di promesse tradite.

 

La Commissione del Senato in pratica ha deciso di non approvare la proroga della restituzione delle tasse sospese dopo il sisma 2009. Nella nota firmata dal delegato alla ricostruzione di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, si legge:

“Nonostante le rassicurazioni ufficiose avute dai rappresentanti del Governo, in merito all’iter del procedimento, e gli allarmi e le preoccupazioni lanciate dalle associazioni di categoria nell’ultimo tavolo in Regione, convocato dal presidente, Marco Marsilio e nella conferenza stampa congiunta di Confindustria, Ance e Api, nulla di ufficiale è stato mai comunicato alle organizzazioni del territorio in merito al percorso normativo e istituzionale che il Governo intende seguire per arrivare ad una definizione positiva della vertenza in atto”.

La questione è molto sentita perché coinvolge una platea di 350 imprese, con una ricaduta potenziale di circa 100 milioni di euro. Il tentativo della politica, finora senza esito, è quello di negoziare l’aumento del de minimis a 500 mila euro, in modo da ridurre il numero delle imprese coinvolte.

Sull’argomento è intervenuta anche l’onorevole Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera dei Deputati:

 “Ancora una promessa tradita. Nuova presa in giro per i cittadini abruzzesi. La bocciatura ieri in commissione al Senato dell’ennesima richiesta di proroga per l’avvio delle procedure di riscossione delle tasse sospese per le imprese del cratere, a seguito del sisma 2009, descrive meglio di tante parole il fallimento di M5s e Lega. Dovevano inserirla direttamente come governo nel Decreto almeno per un anno, e invece? Bocciano gli emendamenti. Se manca la copertura non è un problema tecnico, ma politico. Il No espresso sull’emendamento al decreto Sblocca cantieri, perché privo di copertura economica, obbligherebbe una maggioranza che si rispetti a dare spiegazioni, a trovare soluzioni alternative. Invece, la presidenza del Consiglio, i componenti del governo, i parlamentari, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia. Triste il silenzio anche da parte dei parlamentari abruzzesi di M5s e Lega. Con quale faccia questi presunti rappresentanti dei cittadini torneranno nei loro territori di elezione? Perché non si mettono al lavoro per superare ogni problema tecnico-finanziario? La risposta è purtroppo fatalmente semplice: perché M5s e Lega sanno solo fare promesse elettorali. Ancora in campagna elettorale, la scorsa settimana, avevano garantito di avere la soluzione. E invece la solita giostra. Trovate la copertura, perché in quel decreto avete fatto ciccia di porco su cento cose. Trovatela anche per le aziende aquilane”.