Sta facendo discutere la vicenda dei dieci minori che a Vasto, durante la Notte Rosa, sono finiti in coma etilico in ospedale. Luca Fortunato, della Capanna di Betlemme: “Trovare l’alternativa allo sballo e ascoltare questi ragazzi”
L’indignazione corre sui media e sui social per i 10 ragazzini tra i 13 e 16 anni in coma etilico durante la Notte Rosa a Vasto e finiti in ospedale, notizia riportata da il Centro e Il Messaggero. Ma l’indignazione non basta, occorrono soluzioni concrete per evitare queste situazioni. Luca Fortunato, responsabile della Capanna di Betlemme di Chieti, ogni giorno a contatto con situazioni di disagio e dipendenze afferma che bisogna trovare “l’alternativa” allo sballo, poiché il divertimento è fatto di tante cose e bisogna ascoltare questi ragazzi. Spesso, secondo Fortunato, le famiglie delegano alla scuola, ad esempio, ma anche loro sono lasciate spesso sole. La Capanna di Betlemme ha ospitato 300 ragazzi da tutta Italia, molti vittime di dipendenze che hanno trovato divertimento e distrazione con tante iniziative messe in campo dalla storica struttura. L’alternativa c’è, bisogna solo unire le forze e permettere a questi ragazzi di capire che lo sballo non è divertimento ma solo una prigione da cui a volta non si esce.