Famiglia nel bosco: oggi l’udienza documentale, per decisione c’è tempo

Famiglia nel bosco: oggi l’udienza documentale, per la decisione si dovrà attendere. I giudici hanno 60 giorni a decorrere dal deposito del reclamo del 27 novembre

Quella di oggi in Corte d’Appello a L’Aquila è un’udienza prettamente documentale, i giudici hanno ricevuto le carte relative al reclamo proposto dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas. Per pronunciarsi la Corte d’Appello ha 60 giorni di tempo a partire dal 27 novembre, giorno della presentazione, quindi entro e non oltre il 27 gennaio.

Il reclamo è contro l’ordinanza del Tribunale dei minori che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori della famiglia del bosco di Palmoli e la collocazione dei tre figli minori in una casa famiglia di Vasto.
I giudici di appello esamineranno le note depositate telematicamente dalla difesa, dalla curatrice e dalla tutrice
dei minori.

Dunque la conclusione della vicenda potrebbe non essere così vicina. All’udienza di oggi non hanno partecipato Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori dei tre bimbi di età compresa tra i sei e gli otto anni allontanati dalla casa nel bosco di Palmoli.

Gli atti della difesa di Nathan e Catherine, rappresentati dagli avvocati Danila Solinas e Marco Femminella, puntano a ribadire quanto già contenuto nel reclamo depositato a fine novembre per chiedere l’annullamento dell’ordinanza del tribunale per i minorenni e consentire alla coppia anglo-australiana di riabbracciare i bambini per Natale.

Il collegio è presieduto da Francesco Filocamo, relatrice Carla Ciofani. Il reclamo è fondato su sei punti: il primo riguarda la violazione del diritto all’assistenza linguistica. Quanto ai vaccini, i genitori hanno dato la disponibilità a completare il ciclo e a sottoporre i bimbi a visite mediche. La coppia ha anche accettato di soggiornare in una struttura vicino Palmoli in attesa dei lavori alla casa del bosco.

L’accusa di abbandono scolastico viene rigettata con prove che attestano un percorso di istruzione parentale legittimo. I minori, secondo la tutrice, non sanno leggere, la più grande sa scrivere sotto dettatura. I legali puntano sul fatto che la scuola seguita dai bambini introduce scrittura e lettura più tardi.

Il quinto aspetto riguarda l’isolamento sociale, ribaltato dalla difesa con le testimonianze di chi conosce la famiglia. Quanto alla partecipazione al programma Le Iene, la difesa ribatte che è stato un modo per mostrare la serenità della famiglia.

Sul caso pende ancora il giudizio del tribunale per i minorenni che il 4 dicembre scorso si è riservato di decidere dopo aver ascoltato le parti in udienza.

Il provvedimento di allontanamento disposto dai giudici dell’Aquila era stato motivato da una serie di criticità rilevate dalla magistratura in merito alle condizioni abitative, al percorso educativo, alla socializzazione e ad alcuni aspetti sanitari che riguardano i tre figli della coppia.

Sul fronte dell’istruzione, nei giorni scorsi sono emersi nuovi elementi: secondo quanto riferito dalla tutrice dei minori, i bambini non sanno leggere e stanno imparando l’alfabeto, mentre la più grande riuscirebbe a scrivere soltanto il proprio nome sotto dettatura. Tali aspetti rientrano nel periodo di osservazione in corso nella struttura protetta.

A questo proposito è di ieri la dichiarazione del ministro per l’istruzione Giuseppe Valditara:

“È evidente che faremo anche noi le nostre valutazioni, ma il Ministero si attiene a quelle che sono le certificazioni ufficiali delle scuole che hanno rilasciato questi documenti. Il certificato della scuola Polo, della scuola di riferimento
e il certificato della scuola che ha fatto l’esame – ha spiegato il ministro- dicono che quella bambina aveva le competenze per passare dalla seconda elementare alla terza elementare; dopodiché ovviamente questo sarà valutato dai periti”.

“Non è in discussione la scelta di vita delle persone, bensì la tutela del diritto all’infanzia”: questo è uno dei passaggi della relazione dell’assistente sociale che segue la vicenda. Alcuni stralci del documento sono riportati dal quotidiano il Centro di oggi.

Quando il 20 novembre i tre bambini, che fino a quel momento avevano vissuto in un’abitazione di pietra nel bosco fitto di Palmoli, sono stati trasferiti in una casa famiglia a Vasto, la loro “igiene personale è apparsa subito scarsa e
insufficiente” si legge nella relazione. E quanto ai rapporti con gli altri minori della struttura “si denotano imbarazzo e
diffidenza”.
A proposito poi del momento in cui i piccoli sono stati portati via dalla casa del bosco, riferisce ancora Il Centro,
secondo l’assistente sociale “le modalità di allontanamento” sono state “tese a non generare nei bimbi alcun trauma”.

Gli avvocati della famiglia Trevallion Birmingham, Marco Femminella e Danila Solinas, presenteranno in Corte d’Appello
dell’Aquila gli ultimi materiali ritenuti necessari per chiedere la revoca dell’ordinanza e il ricongiungimento della famiglia
anglo-australiana.

Durante l’udienza del 4 dicembre, i legali attuali della coppia hanno rappresentato la disponibilità immediata di una nuova sistemazione abitativa temporanea, messa a disposizione da una famiglia del territorio, nella quale il nucleo potrebbe trasferirsi in attesa della ristrutturazione del casolare nel bosco.

In quella circostanza il Tribunale per i Minorenni aveva ascoltato tutte le parti alla luce di nuovi elementi depositati dalla difesa, riservandosi la decisione su un’eventuale modifica dell’ordinanza. La curatrice e la tutrice hanno evidenziato che il periodo di permanenza dei bambini nella casa famiglia è ancora troppo breve per valutare il superamento delle criticità segnalate.

La vicenda ha anche attirato l’attenzione delle autorità consolari australiane: nei giorni scorsi due rappresentanti dell’ambasciata hanno visitato la casa famiglia di Vasto. In una precedente udienza Catherine aveva inoltre illustrato ai giudici l’esistenza di un conto corrente in Australia intestato ai figli, alimentato anche da parenti, come forma di garanzia economica per il loro futuro.