Coronavirus: no smart working, sindacati contro Comune Pescara

Municipio-Pescara

Coronavirus, sindacati contro il Comune di Pescara per le modalità di gestione del personale adottate circa le domande per la “solidarietà alimentare”: 85 dipendenti che dovranno operare con “presenza attiva nella sede comunale”.

Fp-Cisl, Fp-Cgil e Rsu del Comune hanno inviato una nota al sindaco e al Prefetto per “stigmatizzare il comportamento poco osservante della situazione emergenziale in atto”. Gli 85 lavoratori, in base alle disposizioni di ieri del direttore generale del Comune, dovrebbero svolgere attività di supporto telefonico ai cittadini per coadiuvare la presentazione delle domande. Nella nota, i sindacati affermano di essere “in completo disaccordo sulle modalità di gestione del personale adottate e ritengono che la modalità di lavoro a cui fare riferimento è senz’altro quella in ‘smart working’.

“Infatti – evidenziano – la norma vigente emanata in occasione dell’emergenza Covid-19, nonché le circolari n. 1 e n. 2 del ministero per la Pubblica Amministrazione e non ultimo per importanza, il protocollo sottoscritto nella giornata di ieri tra Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e la Presidenza del Consiglio, implicano l’attività di ‘call center’ tra le mansioni gestibili con la modalità di lavoro agile e per la quale quindi, si ritiene non indispensabile la presenza attiva dei dipendenti nella sede comunale”. I sindacati “plaudono ai tanti richiami pubblici fatti dal primo cittadino di Pescara nei confronti della cittadinanza tutta, con i quali ha esortato l’intera collettività a rimanere in casa e a limitare l’uscita dalle proprie abitazioni ai soli fini di acquisti per generi alimentari o medicali, rafforzando l’importanza dell’isolamento. L’amministrazione, contrariamente a quanto chiede ai cittadini – aggiungono – dispone nei confronti dei propri dipendenti lo spostamento di 85 lavoratori dalle proprie abitazioni, mettendo a rischio la loro sicurezza e salute, nonché contestualmente quella delle rispettive famiglie e di tutta la collettività”. Le organizzazioni invitano quindi il sindaco a “valutare la diversa modalità di lavoro utilizzando il lavoro agile per l’erogazione del servizio utile alla cittadinanza, ritenendolo come unica modalità indispensabile a conciliare prestazione e tutelare la sicurezza e la salute dei dipendenti, nonché di tutta la collettività”.

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