Pescara celebra la Giornata Mondiale dei Poveri: in crescita gli Italiani

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Anche Pescara celebra la Giornata Mondiale dei Poveri: diverse le iniziative intraprese dall’Arcidiocesi. Sempre più gli Italiani che si rivolgono alla Caritas e ad altri centri di accoglienza.

Sono sempre di più le famiglie che chiedono aiuto alla Caritas. Cercano casa e lavoro, ma anche l’abbandono scolastico è una piaga diffusa. Vittime di problemi familiari e di salute, non solo disoccupazione e mancanza di un alloggio. Don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara, spiega come la piaga della povertà non ha colore né etnia, anzi sono sempre più gli Italiani costretti a rivolgersi alla strutture di accoglienza. Non solo a Pescara, anche nelle altre Diocesi e parrocchie abruzzesi, oggi si celebra la Giornata mondiale dei Poveri per tornare a vedere e capire che un esercito di indigenti vive nel nostro Paese.

“Questo povero grida e il Signore lo ascolta”. E’ il versetto del Salmo 34 il titolo della II Giornata dei Poveri, appuntamento voluto da Papa Francesco “per metterci ancora più in ascolto della sofferenza degli ultimi – spiega monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – per essere sempre più attenti alla solitudine e all’esclusione”. Diverse le iniziative pensate per l’occasione dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne che oggi accoglie gli ospiti delle mense della Cittadella dell’Accoglienza di Pescara e della Casa di Solidarietà “Madre Teresa” di Montesilvano con un pranzo speciale.

“La giornata continua con diversi momenti di festa e di amicizia – prosegue monsignor Valentinetti – anche nelle altre opere segno della Chiesa locale come la casa di accoglienza per persone affette da Aids e il dormitorio”.

Un altro momento speciale, la festa della Fondazione Paolo VI prevista nel padiglione ex-Cofa di Pescara dalle ore 15.30; concluderà alle 18.30 con la celebrazione della Santa Messa presieduta dallo stesso arcivescovo.

“Abbiamo voluto far coincidere con questa giornata – spiega ancora il presule, presidente della Fondazione – anche la festa dell’opera creata dal mio predecessore monsignor Iannucci nel 1978, per ritrovarci in semplicità e per ricordarci l’attenzione agli ultimi che sono anche i malati, gli anziani, coloro che chiedono assistenza medica e specializzata e che, oltre alla professionalità che ci contraddistingue hanno bisogno di gesti semplici di speranza, piccoli come una carezza, coraggiosi come uno sguardo attento”.

L’appuntamento aperto a tutti prevede musica dal vivo, momenti di intrattenimento, ma anche una mostra che ricorda la presenza di Paolo VI a Pescara, nel 1977, in occasione del Congresso Eucaristico nazionale e stand di associazioni di volontariato del territorio “perché onorare un santo e in questo caso il santo papa tanto vicino all’uomo e alla sua solitudine, vuol dire sempre aprirci agli altri e, soprattutto, ai più bisognosi. La situazione della povertà a Pescara, delineata dall’ultimo rapporto Caritas è chiaro, ci interroga, e parla di migliaia di persone portatrici di fragilità economiche e sociali anche nella nostra città. Più di 50.000 sono stati i pasti che le nostre mense hanno erogato nei primi 10 mesi del 2018 e centinaia sono state le persone ospitate, nello stesso periodo, nel nostro dormitorio. Festeggiare una giornata ecclesiale è senza dubbio un momento di gioia, ma è anche un appuntamento di profonda responsabilità sociale”