Cagnano, no al Css nel cementificio

Cagnano, no al Css nel cementificio. Polemica nell’Alta Valle Aterno per l’utilizzo, nei forni del cementificio di Cagnano Amiterno – uscito da poco da una lunga crisi occupazionale – del combustibile fossile secondario composto essenzialmente da plastica proveniente dai rifiuti differenziati, in parzi ale sostituzione dei combustibili fossili.

L’iter burocratico per dare il via alle operazioni sarebbe stato completato – secondo un rappresentante del comitato per il no. Sale la preoccupazione nel territorio per il timore che sia già tutto pronto per inziare a bruciare già a partire da settembre. L’utilizzo dei combustibili nei forni del cementificio Sacci acquisito nel 2016 da parte della Cementir Italia è stato autorizzato da una deliberazione della Giunta regionale dell’11 novembre del 2014 e con un’intesa dell’allora sindaco di Cagnano Amiterno, Donato Circi, con il consorzio Ecocarbon e la società Sacci Spa. I cittadini però si oppongono e dicono no ai rischi ambientali e di salute. Si affianca al fronte del no all’inceneritore anccje il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, per il quale “Lo sviluppo della Valle dell’Aterno deve passare da strade che valorizzino le ricchezze ambientali e del territorio e la qualità del lavoro, non certo dalla compressione indiscriminata dei costi di produzione senza tutela della salute”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Marianna Gianforte: