Attentato Barcellona, il terrore negli occhi dei turisti abruzzesi

Attentato Barcellona, il terrore negli occhi dei turisti abruzzesi. Il drammatico racconto dei turisti abruzzesi che si trovavano nel pomeriggio di ieri nel centro di Barcellona quando, intorno alle ore 17 un furgone si è lanciato sulla folla delle Ramblas travolgendo decine di cittadini e turisti e causando 13 morti e quasi cento feriti.

86 i feriti di cui 15 gravi. E stamani è arrivata la conferma di una vittima italiana. Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, è rimasto ucciso sulle Ramblas nel raid terroristico di ieri pomeriggio. Gli attentati di Barcellona e Cambrils sono collegati tra loro e insieme sarebbero parte di un piano che prevedeva anche un attacco con esplosivo. È questa la pista su cui sta lavorando la polizia catalana all’indomani della strage e a poche ore dal conflitto a fuoco di Cambrils nel quale 5 terroristi sono rimasti uccisi.  Momenti di terrore, paura, smarrimento ed angoscia sono stati vissuti ieri pomeriggio anche da alcuni turisti abruzzesi in vacanza a barcellona. Jacopo D’Andreamatteo di pescara e la sua ragazza Federica Giancola, avevano scelto proprio la città spagnola per trascorrere le loro vacanze. La coppia pescarese soggiornava nell’Hotel NH Collection Gran Calderon sulla zona nord della Rambla. Pochi minuti prima dell’attentato avevano deciso di fare due passi in centro quando abbiamo sentito il suono delle sirene ed alcuni spari di arma da fuoco. Tutto è successo in pochissimi istanti. Abbiamo cercato riparo prima di apprendere del tragico attentato. Mentre un ragazzo di 33 anni di Teramo, Antonio D.R., è rimasto miracolosamente illeso dopo il l’attentato mortale di Barcellona. Come racconta lo stesso giovane sul suo profilo social, Antonio si trovata sulla Rambla centrale di Barcellona quando il furgone bianco si è lanciato sulla folla. Ho avuto tanta paura”, racconta. Tantissimi gli italiani presenti nella zona dell’attentato terroristico, molti anche gli abruzzesi in villeggiatura.

La Farnesina fa sapere che sono in corso verifiche sul coinvolgimento cittadini italiani, da parte dell’Unita di Crisi in raccordo con l’Ambasciata a Madrid e il Consolato a Barcellona, in costante contatto con le competenti autorità del paese. L’ambasciatore a Madrid conferma il ferimento di tre connazionali, due dei quali già dimessi dall’ospedale ed uno ricoverato per fratture.

La Rambla di Barcellona, colpita a morte dall’attentato terroristico di ieri, è stata riaperta al pubblico dopo essere stata completamente ripulita durante la notte. Lo ha constatato un giornalista dell’ANSA. La passeggiata che dal centro conduce al porto della città’ rimane pero’ chiusa al traffico delle auto. Centinaia di turisti stanno lasciando gli alberghi o gli appartamenti affittati nel centro della citta’.

La Rambla poche ore dopo l’attacco, il racconto dell’inviato dell’Ansa

Colpisce il silenzio. Un silenzio che la Rambla di Barcellona non ha probabilmente mai conosciuto. Un silenzio, nel cuore della notte, interrotto soltanto dai motori dei furgoni blindati dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana che ha isolato quasi totalmente un’area che da Gran Via passando per calle Pelayo raggiunge Plaza de Catalunya e quindi la Rambla colpita a morte, che scende verso il porto della citta’. Lontano si sentono gli spazzini che lavorano nella grande piazza centrale della metropoli catalana. Poco prima delle due di notte, l’inviato dell’ANSA e’ stato uno dei primi giornalisti ad entrare nella ‘zona cero’, accessibile da poco soltanto a chi ha prenotato una stanza d’albergo sulla Rambla, ma off limits per telecamere e cronisti. Il tempo si e’ come fermato, dopo l’attacco terroristico rivendicato dall’Isis che ha fatto almeno 13 morti e decine di feriti. Il grande marciapiede centrale che porta alla statua di Cristoforo Colombo non e’ fruibile, bloccato dai nastri isolanti della polizia. Percorrendo i primi duecento metri della Rambla, presidiata da decine di poliziotti, spesso cortesi ma piuttosto nervosi, si vedono poche tracce del furgone che a zig zag sull’ampio marciapiede ha seminato morte e terrore. Ad un certo punto ci sono due edicole di cartoline rovesciate, in mezzo a vetri frantumati, ma la giovane poliziotta che ci scorta fino all’albergo ci impedisce di fotografarle. “Non siamo a teatro”, dice seccamente.

Nella notte blitz polizia a Cambrils, uccisi cinque terroristi. Per governo Catalogna attacco collegato a quello della Rambla

L’attacco della scorsa notte nella localita’ turistica di Cambrils e’ legato a quello di ieri pomeriggio sulla Rambla a Barcellona. Lo ha detto il ministro regionale degli Interni della Catalogna Joaquim Forn alla radio RA C1 nelle prime ore del mattino precisando che l’attacco ”segue la stessa traccia. C’e’ un collegamento”. La polizia non ha dato dettagli dell’attacco a Cambrils ma i media locali affermano che un’automobile ha investito un mezzo della polizia e la gente che si trovava nelle vicinanze.

Otto ore dopo l’attentato di Barcellona, con il suo carico tragico di 13 morti e un centinaio di feriti stimati, lo scenario stava per ripetersi nella notte a Cambrils, localita’ turistica della costa a sud-ovest della capitale catalana. Ne e’ convinta la polizia locale, che in un blitz ha ucciso cinque sospetti terroristi, confermando in un secondo momento che il gruppo aveva investito alcune persone con un’automobile. Sei i civili investiti che sono rimasti feriti. Nelle prime ore del mattino la polizia aveva riferito che quattro sospetti terroristi erano stati uccisi nella cittadina a sud di Barcellona in un’operazione dei polizia per ”rispondere ad un attacco terroristico”. La polizia regionale della Catalogna aveva detto inizialmente di non poter dire come le sei persone fossero rimaste ferite, e aveva postato sui social network la notizia di un’indagine in corso per accertare se i sospetti attentatori indossassero cinture esplosive da kamikaze, supposizione che si e’ poi rivelata fondata.

Il messaggio di cordoglio del Presidente del Consiglio Regionale Abruzzo Di Pangrazio al Presidente del Calre Duràn Sànchez

In seguito ai tragici fatti di Barcellona, il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio ha prontamente inviato una lettera al Presidente del Calre (Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee), Juan Pablo Durán Sánchez, per “esprimere solidarietà e vicinanza al popolo spagnolo colpito duramente dal vile attacco che ha causato vittime innocenti e che ha riportato la paura nell’Europa intera”. “Resta ferma la condanna nei confronti di chi – ha proseguito di Pangrazio – spinto dal fanatismo, vorrebbe generare sentimenti di paura e odio rispetto ai quali è nostro dovere rispondere con fermezza, determinazione e collaborazione. In un momento così difficile per l’Europa, il Calre riveste un ruolo fondamentale per affrontare vecchie e nuove sfide sia in termini di politica economica e sociale, sia in termini di sicurezza e di conseguenza nella lotta contro il terrorismo. In tale ottica, è necessario promuovere la democrazia europea, la cittadinanza attiva garantendo i diritti fondamentali, la libertà, le pari opportunità e uno sviluppo sostenibile e armonioso seguendo sempre la strada maestra che porta alla creazione di un’Europa dei popoli”. Infine Di Pangrazio ha ribadito “la vicinanza del popolo abruzzese gli amici spagnoli”.