Attentati Parigi: “Noi musulmani discriminati? Li capisco”

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Parla Hedia Lammari, presidente della Comunità tunisina a Pescara “Noi musulmani discriminati? Non biasimo chi lo fa perché c’è poca informazione. Questo orrore è terrorismo, non Islam”

Anche a Pescara, questa mattina, non si parla d’altro per le strade, nei bar, negli uffici e nelle scuole. L’orrore che assedia il Popolo francese rimbalza negli altri Paesi e i cittadini commentano, tra rabbia e indignazione, rassegnazione e voglia di riscatto. E cresce, in alcuni casi, la diffidenza anche da parte degli Abruzzesi nei confronti dei cittadini musulmani presenti nel nostro Paese. Hedia Lammari, presidente dell’associazione tunisina a Pescara, spiazza tutti con le sue parole: “Noi musulmani discriminati? Non biasimo chi lo fa, alla luce di questo orrore perché c’è poca informazione, troppo poca per capire che terrorismo non è Islam.” Hedia è anche componente del coordinamento dei migranti d’Abruzzo e anticipa che si scenderà in piazza per ribadire il no unanime al terrorismo. “Tutta la comunità musulmana è indignata e addolorata per l’orrore di Parigi. Di fronte a quelle immagini ho rivissuto l’attentato al museo del Bardo della mia Tunisia”, dice Hedia Lammari.

“Non c’è una religione che incita alla violenza, non c’è una ragione religiosa o umana che giustifica quello che è successo a Parigi o a qualsiasi altra parte del mondo, dire che sono indignata è poco, per me e per la maggior parte della mia comunità , oggi siamo tutti vittime di quell’attentato, ma – conclude – lo siamo stati anche nell’attentato di Bardo e di quello di Charlie Ebdo.”