Il Comitato No Ombrina sulla sicurezza petrolifera

 

Il Comitato No Ombrina torna sul problema della sicurezza petrolifera. Sull’argomento, precisano i componenti del comitato che da tempo si oppongono alla realizzazione di una piattaforma davanti le coste abruzzesi, vengono fatte soltanto tante chiacchiere.

Il mantra dei petrolieri di tutto il mondo è “massima sicurezza”, si legge in una nota a firma del Comitato No Ombrina. Poi però al Centro Oli di Viggiano dell’ ENI si susseguono fiammate ed esplosioni, tanto che i sindaci del posto, così come i cittadini, sono letteralmente disperati. C’è paura anche tra i lavoratori e le immagini delle prime pagine dei giornali lucani sono inequivocabili. A prima vista non si riesce a distinguere se si tratta della Siria bombardata o della Basilicata. Ultimo in ordine di tempo,  il gravissimo incidente nel Caspio, con un incendio su una piattaforma causato dalla rottura di una condotta del gas per il forte vento. Purtroppo tra i lavoratori ci sono vittime e dispersi. Ricordiamo, si legge sempre nella nota, che una nave raffineria della Shell simile a quella del progetto Ombrina nel 2011 rilasciò in mare 40.000 barili di petrolio causando una macchia di 100 km! E’ semplicemente una follia, conclude la nota dei componenti del comitato, proporre di trasformare in una distesa di pozzi, gasdotti ed oleodotti un paese fragile come l’Italia, a forte rischio sismico e idrogeologico, densamente abitato e ricchissimo di beni culturali. Il Governo Renzi vuole imporre questi rischi all’Abruzzo e alla sua economia. Ormai la lotta contro la deriva petrolifera è, semplicemente, un fatto di buon senso oltre che un obbligo morale. Le nostre lotte, concludono gli esponenti del Comitato No Ombrina, stanno già evitando catastrofi alla nostra regione. Non vogliamo un’altra Bussi sul nostro territorio. Gli incidenti e le inchieste di questi giorni ci spronano ad andare avanti con maggiore convinzione. Il resto è solo “Bla bla bla” di chi vuole arricchirsi sulle spalle degli abruzzesi e per interessi di parte si ostina a non voler ammettere la realtà.