L’Aquila, sindaci mobilitati su emergenza ricostruzione

L’Aquila: sindaci mobilitati su emergenza ricostruzione. I sindaci del cratere del sisma sono pronti a rivolgersi al sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione, Paola De Micheli, affinché si ponga rimedio a due questioni legate al personale, che rischiano di “trasformarsi in emergenza e minare la ricostruzione”, l’esodo del personale dagli uffici territoriali per la ricostruzione (Utr) e l’incertezza sull’annualità di riferimento dei circa 13 milioni destinati all’assistenza tecnica.

In relazione all’esodo, pare non sia stato possibile impedirlo, nonostante delibere dei comuni capofila sulla mobilità del personale. Quanto ai 13 milioni, la voce ‘assistenza tecnica’ comprende il personale, i fondi sono previsti nella recente delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe); in tal senso, se l’annualità fosse 2016 sarebbe soddisfatto il fabbisogno perché si sommerebbero ai circa 11 già stanziati. Se del 2017, invece, sarebbe emergenza, soprattutto in relazione al personale nei due uffici speciali, per la ricostruzione dell’Aquila (Usra) e dei comuni del cratere (Usrc). Sulla prima problematica i sindaci chiedono il varo di una norma che impedisce per cinque anni i trasferimenti, che stanno invece continuando da parte di coloro che vincono nuovi concorsi altrove. L’allarme e la preoccupazione sono manifestati dai due coordinatori del tavolo dei sindaci del cratere.

“Non vorrei che avessimo i soldi, ma non il personale”, spiega il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, che insieme a Sandro Ciacchi coordina i primi cittadini. I sindaci attendono che da Roma il coordinatore della struttura tecnica di missione istituita a palazzo Chigi, Gianpiero Marchesi, faccia chiarezza sui fondi per l’assistenza tecnica. “I contenuti della delibera sono un vero mistero”, spiega preoccupato Di Paolo, che ammette di conoscere solo gli interventi del proprio comune e solo i più rilevanti del resto del comprensorio. “Soprattutto riguardo al personale e all’assistenza tecnica non ne so niente – aggiunge – c’è stato l’input politico, ma su cifre e interventi specifici l’ultima parola l’hanno data i burocrati. Ci rivolgeremo al sottosegretario De Micheli per avere chiarimenti determinanti per il futuro della ricostruzione dei nostri territori”.