Referendum: M5S e F.I. chiedono a D’Alfonso di chiarire in Consiglio

Referendum: M5S e F.I. chiedono a D’Alfonso di chiarire in Consiglio Regionale. Esposto dei pentastellati sulle lettere del Presidente della Regione. Mentre F.I. chiede a D’Alfonso di riferire in Consiglio Regionale.

Il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, “ha contravvenuto alle norme che disciplinano la campagna referendaria”. Lo denuncia il Movimento 5 Stelle regionale, tornando sulla vicenda delle lettere, contenenti le ragioni del Sì, inviate dal presidente alle famiglie abruzzesi. I grillini attaccano D’Alfonso perché ha firmato la lettera “come presidente della Regione Abruzzo e non semplicemente come Luciano D’Alfonso” ed annunciano un esposto. Ieri il Pd Abruzzo aveva fatto sapere che la brochure, realizzata a spese del partito, è stata inviata al cosiddetto ‘popolo delle primarie’.

“Ci vuole una lunga scuola per essere scorretto come il Premier Matteo Renzi e, Luciano D’Alfonso, è sulla buona strada, ma deve ancora ‘imparare'”, affermano in una nota i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che poi spiegano: “secondo la legge 28 del 22 febbraio 2000 sulle disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie, i rappresentanti delle istituzioni non possono utilizzare la propria carica per fare propaganda, ma possono svolgerla solo a titolo personale”. “Nell’articolo 9 della norma – proseguono – leggiamo ‘Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni'”. “Abbiamo interpellato gli organi competenti tramite un esposto – annunciano i grillini – approfittare della propria carica in un momento cruciale per il Paese viola le normative vigenti e probabilmente anche l’etica politica. Come se non bastasse nella lettera in questione viene pubblicizzato il sito ‘La regione dice la Regione Fa’, dominio istituzionale della Giunta. Questo probabilmente rappresenta un aggravante della normativa n 28 del 2000, anche su questo chiederemo che chi di dovere applichi i dovuti controlli”. Anche Sinistra Italiana Abruzzo ritiene “sbagliate e fuori da ogni logica le pressioni esercitate nei giorni scorsi sui sindaci, come pure le spedizioni di una lettera propagandistica referendaria agli abruzzesi firmandola con il proprio ruolo di presidente della regione. Riteniamo altamente scorretto questo modo di fare campagna elettorale, sintomo dell’affanno in cui versano i sostenitori del Sì agli occhi degli abruzzesi”.

“Sarà direttamente il Governatore D’Alfonso a spiegare in aula, in Consiglio regionale, con quali fondi sono stati pagati le migliaia di volantini inviati a tutti i capifamiglia abruzzesi a favore della campagna del ‘sì’ al Referendum del 4 dicembre prossimo e perché ha ritenuto possibile utilizzare a scopi politici-Pd il portale www.laregionedicelaregionefa.it, istituito solo ed esclusivamente per la comunicazione istituzionale, quindi pagato con fondi pubblici della Regione Abruzzo”. Così il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, sulla vicenda delle lettere, contenenti le ragioni del Sì, inviate dal governatore alle famiglie abruzzesi. Sospiri aggiunge di avere presentato un’interpellanza “chiedendo lumi al Governo”. “Il gigantismo megalomane del Governatore lo ha indotto in un nuovo clamoroso errore istituzionale sul quale però ora andremo fino in fondo – ha detto il Capogruppo Sospiri -. Il 28 settembre scorso è stato pubblicato il Dpr di indizione del Referendum popolare sulla nostra Costituzione e, come previsto dalla legge, ‘dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’assolvimento delle proprie funzioni’, ricordando peraltro che dal 20 ottobre siamo anche in regime di par condicio. Nonostante queste regole, i cittadini abruzzesi stanno ricevendo a casa in questi giorni un volantino-pieghevole firmato dal Presidente della Regione Abruzzo, dunque nella sua carica istituzionale, nel quale si fa una plateale e sfacciata campagna elettorale per una parte politica senza tener presente il regime di par condicio”. “Nella mia interpellanza chiedo direttamente al Presidente D’Alfonso se e con quali risorse regionali sia stato ideato, realizzato e spedito quel volantino-pieghevole”.