Project financing Ospedale Chieti: Febbo, produce precariato

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Project Financing Ospedale Chieti: Febbo, produce precariato. Il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, torna sul nuovo Policlinico di Chieti e lo fa dopo aver avuto modo di leggere e studiare i documenti del project financing del nuovo Ospedale teatino.

“Un progetto inutile, del costo complessivo di oltre 2 miliardi e 303 milioni di euro che si basa su motivazioni insensate”. Così il presidente della Commissione di Vigilanza del consiglio regionale Mauro Febbo definisce il project financing per il nuovo Ospedale di Chieti. Condividiamo la necessità di un intervento per l’ Ospedale teatino, afferma febbo, ma non in questi termini. Abbattere e ricostruire un edificio che per circa un quarto della sua superficie presenta problemi di cemento impoverito, afferma ancora Febbo, è quanto mai assurdo. I punti di debolezza di questo strumento sono numerosi ha proseguito l’esponente di F.I.  A fronte del manufatto del costo di 200 milioni di euro si vogliono affidare numerosi servizi per la durata di 30 anni producendo di fatto precariato. Da una lettura più attenta del project financig, aggiunge ancora febbo, emerge la possibilità di realizzare all’interno del nuovo nosocomio, una vasta area da destinare alle attività commerciali, ben 26, con negozi di ottica, profumeria, gioielleria calzature ed abbigliamento ed anche un ristorante con 750 mq di sala.

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Nonché un’area destinata all’accoglienza e servizi di altri 222 mq. Invece di realizzare quest’opera faraonica, inutile per il territorio, afferma ancora Febbo, si potrebbe provvedere, con i fondi previsti, a mettere in sicurezza ed ammodernare le strutture sanitarie già esistenti in città e magari realizzare due nuovi ospedali a Lanciano e Vasto. la cosa più grave, conclude Febbo, riguarda i posti letto che, nonostante si stia parlando di un’opera mastodontica, resteranno invariati rispetto a quelli di cui si dispone oggi, 437 ai quali si aggiungono i 61 del Day Hospital e Day Surgery. Invariato anche il numero delle UOC, Unità Operative Complesse e quindi l’organizzazione ospedaliera complessiva resta invariata.

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Alla luce di quanto emerso dal project financing di Maltauro, giunto alla seconda stesura ed ottenuto soltanto il 12 settembre scorso, conclude mauro Febbo, siamo sempre più convinti dell’inutilità di realizzare un’opera faraonica che oltretutto ingesserebbe il bilancio dell’intera Asl 02 e metterebbe seriamente a repentaglio la realizzazione dei nuovi Ospedali a Lanciano e Vasto la cui costruzione ormai è improcrastinabile”.

La replica del consigliere regionale Camillo D’Alessandro  

“Nella sua diuturna ricerca di visibilità il consigliere Mauro Febbo si occupa oggi di sanità, in particolare dell’ospedale di Chieti che – quando era assessore nei 66 lunghissimi mesi della giunta Chiodi – non si è mai peritato di menzionare nonostante sin dal 2013 si sapesse che era stato costruito con cemento impoverito. A Febbo voglio fare presente che confondere i costi di realizzazione (251 milioni) con i costi di funzionamento è come mischiare le mele con le pere: si tratta di cose molto diverse, come ci viene insegnato sin dai tempi delle scuole elementari. Quanto alla classificazione dell’ospedale al II livello, non è frutto della fantasia di qualcuno ma una precisa statuizione formulata nel decreto 79, quello che disegna il riordino della rete ospedaliera abruzzese. Infine, è davvero fuori dal mondo la proposta di frammentare il nosocomio teatino in tre sedi (quella attuale, il San Camillo e l’ex SS. Annunziata): è noto che la dispersione delle sedi porta ad un maggior dispendio economico. Ad ogni buon conto, l’istruttoria è in mano alla Asl che rimetterà il proprio parere nei termini adeguati. Suggeriamo al consigliere Febbo di scegliere altri temi sui quali cercare visibilità, poiché quello della sanità lo vede confuso interprete di dati orecchiati e non approfonditi.”