Bombardamenti del ’43, “Pescara ha memoria”

Bombardamenti del ’43, “Pescara ha memoria”. Era il 31 Agosto del 1943 quando alle 13,20 di un’assolata giornata d’estate nel pieno della seconda guerra mondiale, Pescara è stata pesantemente bombardata dalle forze alleate. Tremila i morti, nei soli bombardamenti di agosto e settembre ma alcune fonti parlano del doppio, l’ottanta per cento degli edifici è andato distrutto.

I bombardieri B-24 del 376th Bombardment Group dell’aeronautica americana, arrivarono dal mare, sganciarono le bombe sul centro cittadino. L’attacco fu devastante. Vennero rase al suolo le aree comprese tra le attuali via Nicola Fabrizi e via Firenze nonché il Palazzo del Governo che, allora, ospitava il presidio militare.

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La stazione non fu colpita. Ma a distanza di qualche giorno le bombe furono sganciate anche lì. Una carneficina: era il 14 settembre. Pescara divenne una città fantasma. In tanti andarono sfollati nei paesi dell’entroterra o nella vicina Chieti, dichiarata città aperta. Gli altri due attacchi degli Anglo – Americani, il 17 e il 20 settembre. Nel 2001, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città di Pescara la Medaglia d’oro al merito civile.

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E il muro della stazione vecchia ricorda quella profonda ferita e le cicatrici di quegli attacchi mirati a colpire i Tedeschi che, però, c’è chi dice già se ne fossero andati da Pescara. Invece, come sempre accade, le bombe uccisero tanti innocenti.

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Il Presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli, ha ricordato che il 14 Settembre alle ore 21,00 dal muro della stazio e si snoderà un corteo con i rappresentanti dell’ANPI e delle Associazioni combattentistiche per ricordare. PESCARA HA MEMORIA. Gli attori Giulia Basel e Massimo Vellaccio leggeranno alcune testimonianze. La ricostruzione storica affidata al Prof Enzo Fimiani. La corale Melodie d’ Abruzzo intonerà alcuni canti popolari dell’epoca.

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Particolarmente toccante ed emozionante il vivo ricordo della Professoressa Gabriella Albertini, all’epoca bimba di sette anni, che grazie alla prontezza del fratello maggiore e dei suoi familiari si salvò dalla furia delle bombe.