Zone rosse non solo in province Chieti e Pescara anche in 5 comuni dell’Aquilano

Non solo Chieti e Pescara, in Abruzzo ci sono comuni in zona rossa anche in provincia dell’Aquila. Ieri sera infatti il presidente della regione Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza numero 9 relativa ai provvedimenti restrittivi per 5 Comuni della provincia.

Inizialmente erano stati comunicati sei comuni, ma prima di mezzanotte l’ordinanza è stata rettificata, i comuni in zona rossa da oggi, giovedì 25 febbraio, fino a domenica 7 marzo sono: Ateleta, Campo di Giove, Cansano, Rocca Casale e Ortona dei Marsi. Non c’è Pacentro, che in un primo momento vi figurava, ma per questo comune è stato comunque raccomandato lo screening di massa. In provincia dell’Aquila si starebbe assistendo ad un aumento dei contagi, che come sappiamo in quest’ultima fase hanno riguardato soprattutto le province di Pescara e Chieti e l’area metropolitana ricompresa tra i due comuni. Ieri per la verità anche Teramo aveva fatto segnalare un aumento dei casi, soprattutto tra gli under 19.

Con le zone rosse aggiunte oggi salgono a 156 (su 305 in totale, quindi la metà) i comuni soggetti a misure più severe rispetto al resto della regione, che è ancora arancione, e a gran parte del territorio nazionale. Per i comuni aquilani il provvedimento si è reso necessario per l’aumento delle varianti, non solo quella inglese, che sappiamo già avere preso il sopravvento sul coronavirus originario, ma anche della variante ‘brasiliana’.

Per quanto concerne il Comune di Pacentro, si legge ancora nell’ordinanza, “l’aumento del numero dei positivi, pur non comportando incidenza superiore all’1% è stato ritenuto meritevole di un’attenta osservazione e conseguente azione di prevenzione, mediante screening massivo tampone molecolare”.

Intanto ieri è stato approvato il primo decreto anticovid dell’era Draghi, con misure valide per tutto il paese: stop agli spostamenti tra regioni fino al 27 marzo. Visite ad amici e parenti – una sola volta al giorno verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, in massimo due persone, con i figli minori di 14 anni – ma solo nelle zone gialle e arancioni, nelle zone rosse non è consentito. L’ipotesi che circola è che il monitoraggio venga effettuato a inizio settimana e non venerdì per non far arrivare la decisione sui colori delle zone troppo a ridosso del week end. Le Regioni chiedono poi di accelerare decisamente nella campagna vaccinale. Conferma della suddivisione in fasce di colore ma con una possibile revisione dei parametri per passare da una zona all’altra, e che alle misure sanitarie si affiancheranno quelle economiche dei ristori immediati per le attività più in crisi.