Magistrati in sciopero anche in Abruzzo, adesione sfiora l’80%

Anche la giunta abruzzese dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha organizzato iniziative per lo sciopero dei magistrati di ieri

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha proclamato, per ieri, una giornata di sciopero nazionale contro la riforma costituzionale in discussione al Parlamento, ritenuta una minaccia per l’autonomia e l’indipendenza della magistratura.

La protesta coinvolge tutti i distretti giudiziari, dove sono organizzate iniziative ed eventi di sensibilizzazione aperti alla società civile.

«L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito pubblico sul ruolo fondamentale della magistratura e sulle possibili conseguenze delle modifiche normative proposte, creando occasioni di confronto tra magistrati, giuristi e cittadini».

In Abruzzo, i Tribunali dell’Aquila e Pescara aprono le porte agli studenti delle scuole superiori, rappresentando un processo simulato in cui gli studenti stessi saranno attori.

A Teramo, nell’aula Falcone Borsellino del Tribunale, in considerazione dello sciopero indetto dall’Associazione nazionale magistrati per la giornata, si tiene una tavola rotonda aperta alla cittadinanza a cui partecipano anche professori universitari e avvocati.

La giornata prosegue con l’incontro organizzato a Pescara, al Museo Paparella nel pomeriggio, dove la scrittrice Donatella di Pietrantonio e il giornalista Luca Telese discutono, alla presenza dei magistrati del distretto, dell’indipendenza del magistrato nella Costituzione e nella società.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.

I magistrati, all’Aquila, non hanno attuato proteste ma hanno scelto di condividere la giornata con i ragazzi delle quarte e delle quinte superiore non per parlare di separazione delle carriere ma per avvicinarli al mondo della giustizia con una sorta di processo penale simulato in cui i giovani studenti hanno avuto una parte attiva. Con Roberta D’Avolio presidente ANM Abruzzo.

«La giustizia si è fermata in parte per un giorno. Complice lo sciopero nazionale indetto dall’Associazione Nazionale Magistrati per protestare contro la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici.

La protesta ha coinvolto tutti i distretti giudiziari con eventi e iniziative di sensibilizzazione non solo per i professionisti del settore ma anche per la società civile. L’obiettivo resta quello di stimolare un dibattito sul ruolo della magistratura e sulle possibili conseguenze delle modifiche normative.

La separazione delle carriere per i magistrati compromette l’indipendenza della magistratura. La  giustizia ha bisogni reali. Negli uffici giudiziari si registra una mancata copertura di organico di magistrati, di personale amministrativo e di polizia giudiziaria.
Al cittadino si vuole anche spiegare perché è un rischio avere magistrature separate. Per le toghe il nuovo pm somiglierà più all’avvocato dell’accusa, una specie di avvocato delle forze dell’ordine e sempre meno una figura di garanzia».

Adesione allo sciopero è prossima all’80%. Lo annuncia il segretario generale dell’Anm, Rocco Maruotti, nel corso dell’assemblea in corso al cinema Adriano  di Roma nel giorno dell’astensione delle toghe.