L’Arcivescovo Forte: “L’ultimo saluto al mio amico Francesco”

Domani anche dall’Abruzzo fedeli con pazienza e devozione si recheranno a Roma per i funerali del Santo Padre. Non può mancare monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti Vasto, amico di Bergoglio da trent’anni

Un’amicizia e un rispetto reciproco durati 30 anni, da quando in Argentina, Bergoglio andava ad assistere alle conferenze tenute dal teologo Bruno Forte. Un rapporto di stima tra i due che si scambiavano lettere e avevano un legame saldo. Monsignor Forte fu scelto da Papa Francesco come segretario speciale per i due Sinodi sulla famiglia.

“Soprattutto – ci dice monsignor Forte – io vedevo in quest’uomo un testimone innamorato di Gesù, un uomo che viveva con grade intensità questo suo amore per i piccoli, i poveri e i deboli coniugandolo al dialogo e all’accoglienza verso tutti, credenti, non credenti, cristiani, non cristiani. Credo che questi aspetti abbiano dato a Papa Francesco un senso di paternità e fraternità universale che mi sembra oggi sia riconosciuta veramente da tutti”.

Chiediamo all’arcivescovo Forte di raccontarci un ricordo particolare. Lui risponde che ne ha tanti perché Francesco sapeva dimostrare “l’affetto concreto, l’amicizia, l’incoraggiamento”.

“Ricordo un giorno che mi inviò una lettera scritta a mano di varie pagine in cui mi riferiva che aveva visto, in televisione, la messa che avevo celebrato in Diocesi nel giorno dell’Assunta  e mi faceva commenti pieni di affetto per questa grande partecipazione della gente”.

Sulla eredità da conservare di Papa Francesco, monsignor Forte è ottimista che ci sia un successore che prosegua l’opera del Pontefice e sappia innovare a seconda “del carisma che ciascuno riceve da Dio”.