Nella relazione del presidente del Tar Abruzzo, Germana Panzironi, punti di forza e criticità dell’attività del Tribunale Amministrativo Regionale. Dati snocciolati in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario
I ricorsi sono aumentati con un incremento di 50. Le carenze sono ancora nell’organico, nonostante questo, il Tar Abruzzo nella classifica dei Tribunali amministrativi, pur essendo piccolo, si colloca in ottima posizione poiché i tempi di definizione sono inferiori alla media nazionale e si è abbattuto in tre anni l’arretrato di sette, non producendone più.
Nel corso del 2024 sono state definite 581 cause su 444 ricorsi, di questi 136 sono stati definiti entro l’anno di riferimento.
L’arretrato è stato abbattuto del 20%. La percentuale di appelli è esigua e anche di riforma delle istanze emesse dal Tar Abruzzo.
Le sentenze di primo grado non impugnate sono state 382 su un totale di 452 pronunce. Molto buono anche il dato con riferimento agli appelli proposti avverso le ordinanze cautelari, dove su un totale di 206 provvedimenti emessi nel corso del 2024, sono stati oggetto di impugnativa solo 32 di essi.
Per quel che riguarda il contenzioso, la prevalenza di cause riguarda appalti pubblici ed edilizia. Tra le sentenze più importanti quelle per la tutela dei lavoratori, quella sulla sicurezza della funivia del Gran Sasso, quella per la valorizzazione del patrimonio immobiliare ricostruito dopo il sisma.