Nella giornata contro il bullismo e il cyberbullismo in Abruzzo emergono casi superiori alla media nazionale, a far paura sono anche e soprattutto le baby gang. La Regione capofila di un progetto di prevenzione
La garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Maria Concetta Falivene fa il punto della situazione sul fenomeno in Abruzzo. I casi sembrano essere, seppur di poco in percentuale, superiori alla media nazionale. A far paura sono le baby gang che spadroneggiano sempre di più nelle città. La Regione Abruzzo è capofila di un progetto di prevenzione e si fa portavoce della richiesta di una legge nazionale ad hoc contro il bullismo. Inoltre uno spot, con la regia di Walter Nanni, è proiettato nelle scuole. Sono proprio le scuole, infatti il luoghi in cui atti di bullismo si consumano maggiormente. In un questionario gli studenti di alcuni istituti superiori e medie hanno risposto sostenendo che il 25 per cento di essi ha subito atti di bullismo, il 50 per cento vi ha assistito. Ciò che è venuto fuori nella iniziativa voluta dall’assessore comunale Valeria Toppetti nella sala consiliare di Pescara. Ma diverse sono state le iniziative in Abruzzo su bullismo senza dimenticare il cyberbullismo, fenomeno ancora più ostico da sradicare.
Secondo dati nazionali gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze. Questi fenomeni rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. I giovani e giovanissimi non si sentono al sicuro sul web e, dopo il cyberbullismo, è il fenomeno del revenge porn a fare più paura, soprattutto tra le ragazze.
IL SERVIZIO DEL TG8
