Chieti: Matteotti, flash mob degli studenti davanti al Tribunale del processo farsa

“Usala per la libertà” è questa l’iniziativa ideata per gli studenti e aperta a tutta la cittadinanza organizzata dalla Cgil di Chieti in ricordo del centenario della morte di Giacomo Matteotti

“Uccidete pure me, ma non ucciderete mai le idee che sono con me”, così Giacomo Matteotti il deputato socialista rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini. A un secolo di distanza, in collaborazione con Flc Cgil Chieti, Spi Cgil Chieti, Libreria De Luca e l’associazione “Da Grande voglio crescere”, in Piazza San Giustino, si è tenuto un flash mob degli studenti che costituisce, nei fatti, sia un momento di ricordo e di riflessione che di riaffermazione di temi dall’altro valore etico.

“Il processo dovrà svolgersi in un clima di calma perfettissima, se non di indifferenza”.

Queste le parole della stampa del regime fascista in merito al “processo farsa” Matteotti che si è svolto a Chieti dal 16 al 24 marzo 1926. Un processo che si limitò al rinvio a giudizio dei soli esecutori materiali, ma i mandanti facilmente, individuabili: gerarchi o lo stesso Duce.

Presente allora, l’avvocato difensore di Matteotti Pasquale Galliano Magno di Orsogna che non chiese nulla alla vedova come compenso. Sarà suo malgrado, oggetto di attenzioni particolari da parte dei fascisti che lo minacciarono e malmenarono.

In segno di riconoscenza, la vedova Velia Titta regalerà all’avvocato la penna stilografica dell’amato marito.

Da quella penna parte idealmente l’iniziativa.

Agli studenti in piazza è stata consegnata la “Penna della libertà”: “Sono loro il futuro del Paese e saranno loro a dover scrivere altre pagine di democrazia e libertà”

La manifestazione è stata aperta dai saluti istituzionali, a seguire una breve introduzione storica affidata al professor Paolo Rapposelli e letture a tema dedicate al processo. Si è passati poi al momento del flash mob vero e proprio, con la consegna della “penna della libertà” ai ragazzi che sono stati chiamati a lasciare un loro pensiero sulla libertà, sulla democrazia e sulla giustizia. Tutte le frasi confluiranno poi in una pubblicazione che sarà realizzata a cura della Cgil di Chieti.

“Doveroso organizzare un momento di riflessione di questo tipo nella città di Chieti – dice il Segretario Generale della Cgil Franco Spina – luogo dove si svolse il cosiddetto – processo farsa – per l’omicidio Matteotti. E’ davvero singolare che dopo tantissimi anni è tutto ancora di un’attualità quasi surreale. Il serpeggiare di un pericoloso pensiero unico che si vuole riaffermare, i provvedimenti per limitare la libertà di stampa e di critica, il continuo ricorso ad azioni di contrasto anche fisico nei confronti degli studenti che esprimono pacificamente il proprio pensiero, confermano che oggi più di ieri occorre ribadire che la nostra Costituzione nasce proprio dalla necessità di superare gli anni bui del passato dando libertà e futuro al nostro Paese. Quella stessa Costituzione che oggi va difesa senza se e senza ma dalle nuove generazioni . La piazza deve essere il centro delle idee, della libertà, del confronto civile e dell’ascolto”.