Pd Abruzzo, polemiche per la “vacanza” dei migranti

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La questione degli sbarchi scatena una bagarre politica tutta interna al Pd Abruzzo. La polemica nata da un post del segretario del Pd di Alba Adriatica, Gabriele Viviani, che riferendosi ai migranti parla di “vacanza” in Italia.

Nel post di Viviani, cancellato poche ore dopo la pubblicazione, si leggeva:

“Una strategia l’avrei…si regala a chi non ha diritto a stare in Italia una crociera con escursione sulla costa africana…sbarcati tutti …ripartenza dalla nave con destinazione altra ‘crociera’. 200/300 viaggi ci costano un po’ ma credo vada fatto questo regalo. La ‘vacanza’ deve pur terminare prima o poi”.

Il post cancellato è stato sostituito con un’altra notizia e una foto che hanno di nuovo sollevato un polverone nello Pd, anche a livello regionale: il segretario Marco Rapino in una nota parla di “nessuna giustificazione a quanto scritto da Gabriele Viviani” e aggiunge tra l’altro:

“I valori espressi nel post sono lontani dai valori del Pd. Viviani farebbe bene ad astenersi da ogni ulteriore polemica e attendere quanto sarà stabilito dalla commissione di garanzia, la quale deciderà se quelle parole rispecchiano il nostro codice etico. Sono convinto, pero’, che i valori del segretario, ad oggi, siano molto distanti da quelli del Pd”.

Pronta la replica del segretario cittadini Viviani:

“Non ci sto a lasciare la bandiera dei temi dell’immigrazione alle destre, chi vive la realtà di Alba Adriatica, ma anche di Martinsicuro e altri comuni interessati in maniera massiccia dal fenomeno immigrazione, spacciato per accoglienza, sa di cosa parlo. Bastava scorrere la mia bacheca per capire i miei valori e il mio pensiero. Si è preferito invece fermarsi ad un post in cui sostenevo tra l’altro cose di buon senso: l’ironica crociera era rivolta solo ed esclusivamente a chi sta nel nostro paese in maniera irregolare. Solo qualche mese fa lo stesso segretario Renzi ha dichiarato come sulla questione migratoria bisognava riflettere cercando anche un aiuto sostenibile alle popolazioni nei propri paesi”.