Da Intersindacale Sanitaria Abruzzese, proposta per nuova rete ospedaliera

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L’intersindacale Sanitaria Abruzzese, fa una proposta per una nuova rete ospedaliera in Abruzzo con richieste precise.

L’Intersindacale Sanitaria Abruzzese, visto il Decreto del Ministero della Salute n° 70 del 02.04.2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 04.06.2015, che definisce i criteri per i nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ritiene che esso debba essere applicato per il riordino della attuale rete ospedaliera della nostra Regione tenendo conto che:

  • la dotazione dei posti letto accreditati (3,7 per mille abitanti di cui il 3 per mille per acuti, lo 0,5 per mille per la riabilitazione ospedaliera e lo 0,2 per mille per la lungodegenza) nella nostra Regione dovrà essere rispettosa della distribuzione della popolazione, provincia per provincia, senza penalizzazioni per le zone interne caratterizzate da una particolare condizione orografica;
  • le eventuali riduzioni di posti letto per disciplina dovranno essere adottate in proporzione sia nella rete
    ospedaliera pubblica che in quella privata accreditata;
  • la rete ospedaliera del privato accreditato, fermo restando i reparti di eccellenza esistenti nel pubblico, dovrà essere utilizzata per offrire prestazioni complementari e di supporto alla rete ospedaliera pubblica evitando la duplicazione di discipline;
  • la quota parte di posti letto della rete ospedaliera pubblica da affidare alle Scuole di Medicina della nostra Regione, per lo svolgimento di compiti istituzionali legati alla formazione di medici, infermieri e altre professioni sanitarie, dovrà essere definita con la redazione di protocolli specifici, previsti dalle normative nazionali, con il coinvolgimento delle OO.SS. di tutti gli operatori sanitari.
  • le eventuali Unità Operative Complesse (UOC) a direzione universitaria denominate con il termine “Programma” dovranno essere computate nel numero complessivo delle UOC che saranno individuate.
  • gli accordi di confine con le Regioni limitrofe debbano essere finalmente sottoscritti per le prestazioni ospedaliere del pubblico e del privato accreditato a bassa complessità assistenziale alla base della importante mobilità passiva extra-regionale.

L’Intersindacale Sanitaria Abruzzese, visto il numero e vista la tipologia degli ospedali pubblici esistenti nella Regione Abruzzo, propone che la nuova rete ospedaliera dovrebbe avere:

  • Due presidi ospedalieri di II livello che, nel rispetto di quanto stabilisce il decreto ministeriale 70/2015 per i bacini di utenza compresi tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, potrebbero essere realizzati uno accorpando i due ospedali di Chieti e di Pescara e uno accorpando i due ospedali di L’Aquila e di Teramo con una propria Direzione sanitaria e due sedi erogative.
  • Cinque presidi di I livello (Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona, Vasto) dotati ciascuno di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livello con bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti
  • Quattro presidi di base (Atri, Ortona, Penne, Popoli) per bacini di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti con tempo di percorrenza per raggiungere un DEA di riferimento minore di 60 minuti
  • Tre presidi di zona disagiata (Atessa, Castel di Sangro e Sant’Omero)

Il servizio del Tg8