Pescara: coppia aggredita in casa con cric, due arresti

Coppia aggredita in casa da sei persone, tra cui quattro donne la Polizia arresta 2 persone. Alla base, una faida familiare per l’affidamento dei minori.

Pare che alla base della furiosa discussione, secondo gli investigatori, ci sia la custodia delle bambine nel fine settimana, dopo la separazione. Un battibecco che avrebbe scatenato una spedizione punitiva con cric, mazza da baseball oltre a pugni, calci e graffi. Due persone sono finite in ospedale e cinque dei sei autori del blitz, invece, sono stati raggiunti nelle ultime ore dal provvedimento
del giudice per le indagini preliminari, Gianluca Sarandrea. Due uomini sono finiti in carcere mentre tre donne sono state sottoposte al divieto di avvicinamento all’abitazione e al luogo di lavoro frequentati dalle vittime. Bisogna tornare al 17 febbraio quando, in casa di una coppia dove ci sono anche tre bambini, si presentano  due uomini e quattro donne. Nel gruppo c’è l’ex convivente della proprietaria di casa, che ha una mazza da baseball in mano e la usa per colpire, con diversi colpi in testa, l’attuale compagno della malcapitata. L’altro uomo, che è piombato nell’appartamento, invece, ha invece un cric per danneggiare gli arredi. Le donne del gruppo se la prendono con la proprietaria di casa, la afferrano per i capelli e la picchiano con calci e pugni. Una volta andati via, dopo la “spedizione” punitiva, la vittima si rivolge al 113 e chiede l’intervento della polizia dicendo di essere appena stata appena aggredita in casa con il suo compagno.

Gli uomini della Volante, notano la porta rotta, il vetro di una finestra in frantumi, la casa sottosopra e il letto del bambino a pezzi, evidenti segno di un pestaggio chiarissimo perché sul pavimento ci sono delle ciocche di capelli e il cric usato per sfasciare il mobilio è rimasto lì, vicino ad una finestra. Un testimone, poi, conferma di aver assistito alla scena, oltre ad aver sentito le urla arrivare dall’appartamento. La vittima immagina il motivo di tanta violenza.

Poche ore prima, come scrive il quotidiano Il Centro, la vittima riferisce alla polizia, di aver avuto un diverbio con l’ex cognata. Al centro della discussione la custodia nel fine settimana delle figlie che ha avuto con l’ex compagno. E’ la squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana , ad occuparsi delle indagini. Ed emerge che il pestaggio “è stato l’epilogo di una situazione di grave conflittualità” tra la vittima e il suo ex per l’affidamento delle figlie: negli anni la donna avrebbe già subito minacce e aggressioni dalla famiglia dell’ex, che secondo gli investigatori lo spalleggia, e
proprio per questo ha già presentato delle querele.

Il quadro ricostruito dalla polizia fa emergere, per il giudice “gravi indizi di colpevolezza” a carico degli indagati che potrebbero “reiterare” i comportamenti del 17 febbraio. A carico dei due uomini, di 52 e 33 anni, già conosciuti dalle forze dell’ordine, viene disposta la custodia cautelare in carcere, essendo “pericolosi.” Per tre delle quattro donne, invece, è stato disposto il divieto di avvicinamento alle vittime, avendo avuto un ruolo “meno rilevante” rispetto agli uomini. Ieri la Mobile ha eseguito gli arresti e notificato
gli altri provvedimenti.