Si è dichiarato estraneo ai fatti nel corso dell’interrogatorio durato due ore in Tribunale a Pescara, il 19enne accusato con il fratello minorenne di violenza sessuale di gruppo pluriaggravata su una ragazza 17 enne in una zona periferica della città
Il 19enne, assistito dall’avvocato Angelo Pettinella, è arrivato in Tribunale con la madre. Il ragazzo è stato ascoltato dal pm Anna Benigni che coordina l’inchiesta aperta assieme al Gav il Gruppo antiviolenza della Procura delle Repubblica di Pescara. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due indagati avrebbero fatto bere la ragazza per poi approfittare del suo stato e violentarla, insieme ad altre persone, in uno sgabuzzino di un palazzo nella periferia pescarese. Le indagini proseguono per individuare i complici dei due fratelli i cui telefoni cellulari, intanto, sono stati sequestrati. Un fascicolo è stato aperto anche dalla Procura per i minorenni dell’Aquila e domani verrà interrogato l’altro fratello, assistito dall’avvocato Melania Navelli e anch’egli si dice estraneo ai fatti. La vicenda riportata da il Centro e Gianluca Lettieri, sul quotidiano, scrive di una supertestimone nell’inchiesta sulla ragazza di 17 anni che ha raccontato di essere stata stuprata dal branco in un garage di Pescara. È un’amica della vittima che il giorno degli abusi, lo scorso 13 febbraio, era con lei e ha assistito ai fatti, confermando tutto davanti agli investigatori. La versione di questa giovane, anche lei minorenne, può rivestire un’importanza decisiva per chiarire la dinamica di tutta la vicenda, nell’ambito degli accertamenti avviati dal Gav, il gruppo anti violenza della procura della Repubblica di Pescara.
