Maltempo, L’Aquila ‘capitale’ del freddo

campo felice inverno 2018 caput frigoris

L’Aquila, è il caso di dirlo, è davvero la capitale del freddo, e le temperature minime toccate nei giorni di Buran lo confermano. Parola degli esperti di “L’Aquila caput frigoris”, l’associazione meteorologica costituita da un gruppo di appassionati di montagna e di meteorologia che sta lavorando alla costruzione di una rete di monitoraggio meteo che punta a crescere nel corso degli anni.

E che oggi può puntare su 120 stazioni attive in tutta la Regione, che aiutano a confermare che L’Aquila sia davvero la capitale del freddo.

-29 gradi sull’Altopiano delle Cinque Miglia, quasi -14 ad Avezzano Est, -29 anche a Campo Felice, un passo dai -20 a Ovindoli, -13 a Rocca Calascio, -7 in località Torretta all’Aquila, oltre -3 nella frazione di San Giacomo.

L’Aquila si contende il primato con altre città del nord, come Bolzano, Belluno e Aosta. E si “difende” bene, come spiega Marco Scozzafava dell’associazione “L’Aquila caput frigoris”, che fa  oltre al monitoraggio, anche previsioni meteo:

Abbiamo fatto degli studi. Mediamente su tutto l’anno risulta che L’Aquila è la città più fredda d’Italia, perché ad esempio Bolzano ha delle estati molto più calde di quelle dell’Aquila, per cui facendo una media sull’anno L’Aquila risulta la più fredda. Quello che stiamo vivendo in questi giorni è un maltempo straordinario ed eccezionale per tutta Italia, specie la notte scorsa, molto gelida, ma per L’Aquila è la normalità. Troppo spesso si prendono provvedimenti esagerati come la chiusura delle scuole in anticipo e a tappeto, si tende a fare allarmismo, c’è poca preparazione. Invece si dovrebbe recuperare un rapporto di normalità con la neve e capacità di affrontarla nell’ordinarietà.

Quanto al ghiacciaio del Calderone, sul Gran Sasso, sulla cui scomparsa l’estate scorsa alcuni alpinisti avevano lanciato l’allarme, Scozzafava aggiunge:

Soprattutto i mesi di novembre e dicembre sono stati importanti per la neve in alta quota: quella più importante per il ghiacciaio. Adesso stiamo assistendo ad abbondanti nevicate dopo un gennaio sotto tono. Se poi ci saranno altre precipitazioni nevose anche a marzo, aprile e anche maggio come spesso succede, allora il Calderone in vista dell’estate starà ‘in salute’.

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