Da Montorio una lettera a Mattarella e lezioni in piazza

Dopo aver scritto una accorata lettera al Presidente della Repubblica, firmata da tutti i docenti, domani lezione in piazza a Montorio al Vomano per la chiusura a tempo indeterminato del Comprensivo.

Una chiusura a tempo indeterminato alla quale docenti e alunni dell’Istituto Comprensivo Montorio-Crognaleto non si rassegnano: una scuola chiusa a causa delle ultime tre violenti scosse di terremoto e per il rischio collasso della diga di Campotosto, rischio lanciato ( e poi ridimensionato) dalla Commissione Grandi Rischi. E se domani alunni e docenti porteranno in piazza a Montorio banchi, sedie, lavagne e disagi, stamattina è stata spedita una lettera al Presidente Mattarella dai toni accorati e preoccupati. Scorrendo la missiva si ha la sensazione che i docenti , dando del “tu” al Presidente, gli scrivano come farebbero ad un nonno e padre ancor prima che alla più alta carica dello Stato. C’è un passaggio in particolare, che citiamo testualmente, che rende l’idea di questa sensazione: ” Caro Presidente, anche tu come padre e nonno dei nostri bimbi, capisci bene che non c’è più tempo per la burocrazia e le tante parole dei politici di turno. Qui abbiamo bisogno di scuole sicure.“. Una lettera nella quale i docenti del Comprensivo Crognaleto-Montorio denunciano: ” Ti meraviglierà sapere che  Montorio ha fermo, ingessato nelle maglie burocratiche, un progetto per la realizzazione di un nuovo polo scolastico già finanziato all’indomani del terremoto de L’Aquila. I soldi ci sono, i terreni per la costruzione sono stati già acquistati dall’Amministrazione, ora manca una procedura veloce e d’urgenza. Per questo, ci affidiamo a Te, ma anche e soprattutto per avere nel frattempo, in tempi celeri, dei moduli ad uso scolastico provvisorio (MUSP), perché diritto allo studio e diritto alla sicurezza siano garantiti simultaneamente, con assoluto rigore”. Ci sono i passaggi “emotivi” in cui i docenti, che a tratti parlano e scrivono anche come genitori, ricordano il recente dramma vissuto dalla popolazione del teramano terrorizzato dal terremoto sottolineando la vicinanza con la diga di Campotosto: ” Siamo innanzitutto madri e padri, dopo insegnanti, lavoratori e cittadini di un paese, Montorio al Vomano, su cui incombe ora un grande rischio: il collasso della diga di Campotosto. Campotosto, che è il secondo bacino artificiale d’Europa con i suoi 300 milioni di metri cubi d’acqua, si trova proprio sulla nostra testa, sulla testa dei nostri figli e dei loro nonni, a pochi chilometri in linea d’aria da noi. La Commissione Grandi Rischi, che nel 2009 rassicurò L’Aquila, qualche giorno fa ha detto chiaramente di attenderci una scossa di magnitudo elevata compresa fra 6 e 7 con conseguente rischio di collasso della diga di Rio Fucino, che è una delle tre dighe che formano il lago.  Gli abitanti di Montorio (8.300) spaventati ed impotenti sono scappati verso la costa. I pochi rimasti, stanno faticosamente e lentamente cercando di riconquistare la propria vita. Ma, caro Presidente, capisci bene che non è facile. Qui le scuole sono ancora chiuse, perché i nostri sindaci Gianni Di Centa e Giuseppe D’Alonzo lottano insieme a noi per la sicurezza di tutti”. In conclusione l’accorato appello lanciato a Mattarella: “Presidente,  che la nostra voce e gli echi delle risate dei nostri bimbi non restino confinati tra le nostre vallate, di qua dal Gran Sasso del nostro amato Abruzzo”.