Allarme processionaria, i consigli degli esperti

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Da giorni molti abruzzesi segnalano la presenza di “larve pelose” che procedono in fila indiana in prossimità di parchi, aree ricreative e giardini pubblici. I consigli degli esperti sull’allarme processionaria.

Se ispezionando gli alberi si riscontrano numerosi nidi dai quali fuoriescono questi insetti, la domanda è: cosa si può fare per prevenire i rischi causati dalla processionaria alla salute umana e degli animali? E’ la Federazione regionale dell’ordine degli agronomi e forestali a venirci in soccorso fornendoci consigli utili che vi riassumiamo. Si tratta della processionaria del pino (Thaumetopoeapityocampa), insetto dell’ordine dei lepidotteri appartenente alla famiglia Notodontidae. La processionaria, chiamata così proprio per l’abitudine di muoversi sul terreno in fila, è uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. La pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è facile trovarne anche presso larici e cedri. Il problema in Abruzzo non è da sottovalutare- dicono gli esperti- a causa della ciclicità del fenomeno. La processionaria, oltre a influire in maniera devastante su alberi e foreste, è molto pericolosa anche per uomini e animali. I Dottori Agronomi e Dottori Forestali hanno effettuato alcuni sopralluoghi in diverse zone segnalate da cittadini rilevando, in questi giorni, infestazioni in piena attività. La processionaria risulta molto pericolosa in particolare per cavalli e cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I sintomi che un cane presenta  sono spesso gravi. Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco. Come si fa a riconoscere una processionaria? L’insetto attacca soprattutto i pini, i cedri e le conifere in generale e nel periodo invernale le larve svernano in nidi bianchi a forma di bozzolo, grandi diversi centimetri da cui a primavera inoltrata scendono lungo il tronco facendo la cosiddetta “processione”.

In caso di contatto con la pelle: a) lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone; b) manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata; c) sulle parti che hanno toccato larve e nidi utilizzare eventualmente strisce di scotch come un mezzo depilante per asportare parte dei peli ancorati alla pelle; d) utilizzare sulle parti arrossate una pomata antistaminica per lenire il fastidio. Nell’eventualità di contatto con gli occhi, inalazione o ingestione dei peli urticanti è invece suggerito un immediato consulto clinico.

Barbara Orsini: