Avezzano: scatta l’inchiesta per le spese del Giro d’Italia

Ad Avezzano la Procura apre l’inchiesta sulle spese per la partenza del Giro d’Italia 2024 dal capoluogo marsicano

Dopo la presentazione di un esposto in Procura, i Carabinieri si sono recati in Comune per acquisire delibere e atti dirigenziali, legati ai lavori del nuovo asfalto e il ripristino delle strisce blu, al fine di valutare la legittimità delle opere messe a punto ad aprile.

Come riporta anche il quotidiano Il Centro in edicola oggi, venerdì 24 maggio 2024, l’inchiesta della Procura di Avezzano si è appuntata sulla rimozione della pista ciclabile in via Marconi e sulle spese sostenute per i lavori in occasione del Giro d’Italia. Al momento il fascicolo è stato aperto contro ignoti e le ipotesi di reato sono sconosciute, ma i militari hanno portato via delle delibere di giunta e ordinanze dirigenziali, su richiesta del pm.

L’inchiesta è stata aperta dopo un esposto presentato in Procura per il caso della rimozione dei cordoli della pista ciclabile, realizzata dall’ex amministrazione guidata da Gabriele De Angelis. La rimozione dei cordoli e lo smantellamento della pista, autorizzata dal governo cittadino a guida Di Pangrazio, è cominciata ai primi di aprile per consentire il rifacimento del manto stradale in vista della partenza della 9ª tappa del Giro d’Italia, avvenuta il 12 maggio.

«Nel settembre 2023, stando a quanto sostenuto dagli attuali amministratori, era scaduto il termine per mantenere in vita l’attuale ciclabile, così come previsto dalle condizioni del finanziamento europeo ottenuto all’epoca dal Comune», si legge nell’articolo a firma di Roberto Raschiatore a pagina 25 dell’edizione aquilana de Il Centro. «In via Marconi sono state quindi ripristinate le strisce blu per i parcheggi a pagamento e si è provveduto a modificare la segnaletica, con nuovi limiti di velocità a 30 km orari (in pratica veicoli e biciclette si “dividono” la carreggiata). Sulla legittimità dell’operazione ha dunque acceso i riflettori la Procura.