Per troppi, purtroppo, è solo occasione di ponti dal lavoro e vacanze: la nostra Italia ha forse perso il senso della sua storia più autentica e identitaria? Ce lo chiediamo in tanti a partire dal Presidente della Repubblica Mattarella nelle cui parole, già ieri, tutto il senso alto e profondo di quel votò che cambiò volto all’Italia. Anche in Abruzzo decine e decine di eventi in una terra protagonista di un referendum e di tutto ciò che lo precedette
Al referendum sulla scelta tra monarchia e repubblica partecipò l’89 per cento degli aventi diritto al voto, perché era chiaro che non si modificava soltanto la forma di Stato. Si decideva anche che tutti i cittadini potessero accedere al vertice dello Stato, non solo gli appartenenti alla famiglia reale. E che il titolare di quella carica non vi sarebbe restato a vita, ma per un numero limitato di anni, perché, come si diceva durante i grandi rivolgimenti della fine del XVIII secolo, dove finiscono periodiche elezioni ivi comincia la dittatura. Insomma, parteciparono in tanti perché la scelta sottoposta ai cittadini italiani era importante e si capiva che essa sarebbe stata una svolta.
Alle elezioni per l’assemblea chiamata a scrivere una nuova Costituzione parteciparono, quel giorno, in tanti perché da più di venti anni ai cittadini non era stata consentito di scegliere chi dovesse governare: le ultime elezioni si erano tenute nel 1924.
Alle urne, quel giorno del 1946, si recarono quasi 25 milioni di votanti (gli elettori erano 28 milioni), tra cui più della metà donne, chiamate per la prima volta nella storia a votare ad elezioni politiche nazionali.
Il 2 giugno del 1946 furono eletti i costituenti, che approveranno nel dicembre dell’anno successivo, la Costituzione entrata in vigore il 1 gennaio 1948. Ma il loro lavoro era stato preparato per tempo: il governo Parri aveva istituito, solo tre mesi dopo la Liberazione, il 12 luglio 1945, «per disporre gli elementi per lo studio della nuova Costituzione», il Ministero per la costituente, a capo del quale fu posto il leader socialista Pietro Nenni.
Anche in Abruzzo tante le celebrazioni per rendere omaggio al referendum del 2 giugno 1946 : un giorno emblematico, data simbolo della storia nazionale, che oggi vedrà in piazze piccole e grandi della nostra regione momenti di riflessioni, dibattiti, conferimenti di premi, giovani e bambini protagonisti accanto ai più anziani che di quelle ore hanno ancora memoria.
Nel capoluogo di Regione, L’Aquila, la cerimonia istituzionale si è svolta in mattinata alla villa comunale, con clou presso il monumento ai caduti. E’ stata consegnata nelle mani del figlio Paolo la medaglia d’onore alla memoria per Giosuè Puglielli, di Pratola Peligna, deputato ed internato nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale. La festa della Repubblica a L’Aquila è stata celebrata anche così.

A Pescara una giornata intensa, prima in piazza Garibaldi con l’alzabandiera, il tributo ai caduti e l’inno nazionale, poi in piazza Italia per la conclusione del progetto sulla costituzione promosso nelle scuole dalla prefettura. Le commemorazioni alle ore 9:00 in piazza Garibaldi, davanti al Monumento ai Caduti, con la deposizione di una corona in onore dei Caduti Militari e Civili di tutte le guerre. Un momento solenne per riaffermare il valore della memoria e dell’unità nazionale. Alle ore 10:00 le celebrazioni in piazza Italia, davanti alla Prefettura, con una cerimonia istituzionale: la lettura dei messaggi ufficiali delle autorità; la presentazione degli elaborati degli studenti delle Scuole Superiori partecipanti al progetto “La Costituzione si racconta”; la consegna degli attestati di merito agli studenti; un breve concerto del Coro “Ud’A InCanto”, presieduto dalla Prof.ssa Elisabetta Dimauro e diretto dal Maestro Christian Starinieri.
A Chieti appuntamento alla Villa Comunale. Autorità precedute da un corteo di studenti degli Istituti comprensivi 1, 2, 3 e 4 del Convitto Nazionale “G.B.Vico”, dei licei “F.Masci” e “I.Gonzaga” e dell’istituto di istruzione superiore “Pomilio- Galiani- De Sterlich”: una sfilata, a partire dalle ore 9.45 , da piazza Valignani lungo l’intero corso Marrucino, con una bandiera tricolore messa a disposizione dal comando vigili del fuoco di Chieti. Ad attendere le autorità il coro degli studenti del Convitto G.B. Vico che ha intonato, al momento dell’alzabandiera, l’inno di Mameli.
Al termine della cerimonia istituzionale il prefetto ha ricevuto in omaggio una riproduzione dell’opera “Pax Amor Fraternitas in corde” della studentessa del Liceo artistico “N. da Guardiagrele” di Chieti, Aurora Petrella, vincitrice del XIV concorso artistico nazionale – Premio Celommi 2025 e, quindi, la consegna delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
A Teramo la cerimonia pubblica ufficiale alle 10:00 in viale Mazzini, presso il Monumento ai Caduti e alle 17:30 in Corso San Giorgio, innanzi al Palazzo del Governo. I momenti celebrativi in Viale Mazzini – Monumento ai Caduti: – Onori al Prefetto di Teramo; – Cerimonia dell’Alzabandiera; – Deposizione della Corona in Onore ai Caduti; – Lettura del Messaggio del Presidente della Repubblica.
La Cerimonia prosegue in Corso San Giorgio, innanzi al Palazzo del Governo, alle ore 17:30, con il seguente programma: – Inno Nazionale e svolgimento della bandiera tricolore dall’autoscala dei Vigili del Fuoco; – Saluti istituzionali; – Intervento del Prefetto di Teramo; – Testimonianza e consegna riconoscimento: A.S.D. F.C. Notaresco; – Consegna al Sindaco di Giulianova del medaglione in ceramica di Castelli; – Consegna Onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.
Ricco anche il programma culturale: aperti gratuitamente musei, parchi archeologici e luoghi della storia nazionale. L’iniziativa, promossa dal Ministero della Cultura, invita cittadini e turisti a riscoprire il patrimonio artistico e storico del Paese, allo stesso modo rendendo omaggio alla consultazione referendaria di 79 anni fa.
I servizi del Tg8 realizzati a Pescara e L’Aquila:
