2 giugno: anche l’Abruzzo celebra la Festa della Repubblica Italiana

Anche in Abruzzo manifestazioni, eventi, dibattiti, parate e onorificenze per celebrare la Festa della Repubblica Italiana

Una giornata quella di oggi in cui sulle note dell’Inno Nazionale gli italiani celebreranno la loro nascita identitaria di popolo democratico: ovunque anche nella nostra regione giovani, studenti ma anche anziani e autorità politiche e militari onoreranno il tricolore ad esempio con la deposizione di corone al Monumento ai Caduti e, ancora, un minuto di silenzio e di raccoglimento e la lettura, da parte dei Prefetti, del messaggio del Presidente della Repubblica. In molti centri abruzzesi verrà consegnata una copia della Costituzione a cittadini in rappresentanza della società civile.

C’è anche una imprenditrice di Roccamontepiano tra i cavalieri della Repubblica insigniti quest’anno dal presidente Mattarella. Verrà festeggiata anche dal suo paese oggi pomeriggio. La signora Carmela D’Angelo durante tutta la prima fase pandemica del Covid-19 aveva realizzando mascherine monouso, di buona qualità e con materiali utilizzati per prodotti sanitari ma soprattutto le ha donate non solo alla comunità roccolana dove ha sede la sua ditta di confezioni, ma in tutti i paesi limitrofi, alle forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco di Chieti e persino ai dipendenti del Consiglio regionale dell’Aquila. Oltre 50.000 mascherine tutte date gratuitamente quando mancavano FFP2 e FFP3. Questa mattina Carmela D’Angelo ha ricevuto dalle mani del Sign. Prefetto di Chieti, in occasione della cerimonia della festa della Repubblica alla Villa comunale, l’attestato di nomina firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A Pescara l’orchestra di fiati del “Conservatorio Luisa d’Annunzio”  ha accompagnato lo schieramento del picchetto d’onore e l’alzabandiera. Si sono aperte così le celebrazioni della Festa della Repubblica a Pescara in piazza Garibaldi alla presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

14 diplomi ai 14 insigniti delle onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Si è conclusa così la festa del 2 giungo alla Villa comunale de L’Aquila. Il prefetto Cinzia Torraco ha consegnato cinque copie della costituzione a 5 personaggi della società civile: un volontario della croce rossa, un lavoratore, un pensionato e due studenti degli istituti superiori cittadini.

Tra i riconoscimenti attributi spiccano quelli al Questore dell’Aquila Enrico De Simone insignito del titolo di commendatore dell’ordine al merito della Repubblica e a Giovanni Sabatini direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana che ha ricevuto il grado di grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica. Nel corso della mattinata è stata consegnata pure una medaglia d’onore ai familiari di un deportato e internato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale.

La cerimonia per le celebrazioni all’Altare della patria è iniziata con gli onori militari e l’esecuzione dell’inno di Mameli, cantata da tutti i componenti delle bande interforze. “I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nella giornata delle celebrazioni del 2 giugno.

“Se noi non ricordiamo che quello che abbiamo qualcuno lo ha costruito, anche sacrificandosi per questo, allora non capiamo neanche il senso perchè noi dovremmo fare dei sacrifici per chi verrà dopo di noi la comunità nazionale. La patria è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme, per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando coi cronisti all’Altare della patria.

Nel 2001, su volere dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la festa tornò al proprio posto e il 2 giugno riacquisì lo status di giorno festivo.

Sin dalla sua prima edizione nel 1948, la Rassegna del 2 giugno ha accompagnato e interpretato quei valori di libertà, democrazia e convivenza pacifica, così faticosamente conquistati. Un segnale di fiducia nel futuro e nella volontà di rinascita che tornava a permeare tutta la Nazione.

In quel 2 giugno, le Forze Armate divennero strumento di quel sentimento, con una dimensione tangibile: uno schieramento interforze di fronte all’Altare della Patria. Nella Rassegna del 2 giugno 1948, l’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, nel ricevere il saluto delle Bandiere dei Reparti schierati, assumeva simbolicamente il comando delle Forze Armate così come stabilito dall’articolo 87 della nuova Carta Costituzionale.

La prima sfilata, come detto, risale al 1948 e venne organizzata per celebrare il secondo anniversario della Repubblica. Per l’occasione in Piazza Venezia, davanti all’Altare della Patria, vennero schierati in forma statica nove reggimenti dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri insieme ai Bersaglieri del 3° reggimento, alle artiglierie, ai carri armati, ai militari a cavallo.

Nel 1949, anno dell’ingresso dell’Italia nella NATO, se ne svolsero 10 contemporaneamente in altrettante città, tra cui Pordenone, Latina e L’Aquila.

Nel 1950, invece, per la prima volta la parata fu inserita nel protocollo delle celebrazioni per la Festa della Repubblica e, nel 1961, centenario dell’Unità, si svolse anche a Torino e Firenze, prime Capitali dell’Italia unita.

Nel 1965, per celebrare il cinquantennale dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, sfilò anche un Gruppo Bandiere composto dai vessilli delle Unità disciolte che avevano preso parte alla Grande Guerra.

In occasione del trentennale della fine della secondo conflitto mondiale, nel 1975, nella struttura della parata furono introdotti alcuni Gruppi Bandiera delle formazioni, regolari e non, che avevano partecipato alla Guerra di Liberazione, insieme con i Gonfaloni delle città decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare.

L’anno successivo, a causa del terremoto in Friuli, la parata fu sospesa e sostituita da una deposizione di corona al Milite Ignoto, mentre nel 1977 si optò per la cerimonia in Piazza Venezia, con una Brigata costituita da 43 compagnie in rappresentanza di tutte le Forze ed i Corpi armati e non dello Stato.

Motivi di austerity suggerirono la sospensione della manifestazione dal 1978 al 1982. Solo nel 1983 la sfilata fu ripristinata, sull’itinerario Aventino – Porta S. Paolo, nella prima domenica di giugno.

Dal 2016 ad aprire la sfilata sono i Sindaci in rappresentanza di 8.000 Comuni italiani. Dopo due anni di sospensione a causa delle misure adottate per il contenimento della pandemia (2020 e 2021), dall’anno scorso la tradizionale sfilata su via dei Fori Imperiali è tornata a caratterizzare le celebrazioni del 2 giugno.