Immobile Asl Pescara, nominato perito per intercettazioni

Tribunale-Pescara

Immobile Asl Pescara, nominato perito per intercettazioni. E’ stato conferito questa mattina, dal gup del tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, l’incarico al perito per la trascrizione di una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali nell’ambito del procedimento sul cosiddetto “palazzo d’oro” della Asl di Pescara, l’edificio acquistato nel 2012 da un imprenditore a 900 mila euro e rivenduto due anni dopo alla Asl pescarese al triplo del prezzo.

Le intercettazioni riguardano uno dei quattro imputati, il dirigente dell’ufficio Gestione del patrimonio della Asl Vincenzo Lo Mele. Il contenuto delle conversazioni intercettate – a giudizio dell’accusa rappresentata dal pm Anna Rita Mantini – costituirebbero materiale indiziario a carico di un altro imputato, l’ex direttore generale della Asl Claudio D’Amario, attualmente sub-commissario alla Sanità in Campania. Oltre a Lo Mele e D’Amario sono imputati, con le accuse a vario titolo di truffa e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, anche l’imprenditore Erminio Cetrullo e il responsabile unico del procedimento Luigi Lauriola. Il perito avrà adesso 70 giorni di tempo per completare le trascrizioni e il 23 gennaio tornerà in aula per sottoporsi all’esame. In quell’occasione verrà fissata anche la data della discussione. Secondo l’accusa, i soggetti danneggiati dall’operazione sarebbero la Asl di Pescara, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Barbara D’Angelosante, e la Regione Abruzzo, che invece non si è costituita parte civile. A giudizio del pm, il prezzo d’acquisto del palazzo da parte della Asl “sarebbe stato sovrastimato di almeno 740 mila euro rispetto al reale valore di mercato”, procurando “un ingiusto vantaggio patrimoniale” all’imprenditore Cetrullo. D’Amario si è sempre difeso sostenendo che l’operazione era mirata ad abbattere il costo degli affitti e a reperire gli uffici per le attività amministrative, tecniche e di staff.