UdA: nuove strategie per la diagnosi rapida delle mutazioni rare in oncologia

L’equipe di ricercatori dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, guidata dal professor Antonio Marchetti, ha sviluppato una nuova strategia diagnostica per la prevenzione dei tumori che consente di individuare, in modo rapido e meno costoso, rare alterazioni molecolari.

La nuova strategia diagnostica è basata su array di tessuto e utilizza tecniche di analisi dei tumori ad alta produttività che permettono di selezionare rapidamente pazienti con tipi tumorali diversi per dimostrare la presenza di rare alterazioni molecolari.

Il professor Antonio Marchetti, docente di Anatomia patologica presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologie dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, direttore dell’Anatomia Patologica complessa e del Laboratorio di Diagnostica Molecolare Oncologica di Chieti, spiega che <I tumori vengono campionati, prendendone un frammento, e collocati in ordine regolare su uno stesso supporto solido per poterli poi analizzare tutti insieme a basso costo e in tempi rapidi.

Con questo nuovo approccio sono state riscontrate e descritte numerose alterazioni molecolari che possono permettere da subito trattamenti efficaci con farmaci jolly che sono detti agnostici perché agiscono solo in base all’alterazione molecolare indipendentemente dal tipo tumorale>.

Per sviluppare queste tecniche la Società Italiana di Anatomia Patologica (SIAPeC) ha attivato il “Progetto Vita”, coordinato dal professor Antonio Marchetti, che coinvolge 19 centri a livello nazionale, con 10.000 pazienti. Particolare attenzione viene riservata ai giovani pazienti oncologici che presentano più frequentemente alterazioni molecolari rare farmacologicamente trattabili.