Treglio: la Cassazione condanna il sansificio Vecere

La Corte di Cassazione, ha confermato il reato di emissioni di monossido di carbonio non consentito da parte del sansificio. Multa di 3.000 euro ad Antonio ed Enrico Vecere.

La Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti da Vecere Antonio e Vecere Enrico, condannandoli al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000 in favore della cassa ammende. La segnalazione che ha posto fine ad una vicenda iniziata 10 anni fa ci è arrivata dall’associazione Nuovo Senso Civico, che ha scritto il seguente comunicato stampa.

“È la pietra tombale di una vicenda che si conclude con una vittoria piena e definitiva del diritto alla salute dei cittadini di Treglio e dell’intero comprensorio frentano. Nella sentenza della Corte di Cassazione è anche confermato il reato contestato a Vecere Enrico perché non sono state rispettate le prescrizioni previste dall’autorizzazione, producendo emissioni di monossido di carbonio non consentite dalla legge.
Treglio può finalmente tornare a respirare senza più timori per il proprio futuro.

Questa giusta vittoria, sancita dalla legge, non anima nessun senso di soddisfazione che vada oltre il significato dell’obiettivo raggiunto.
La sentenza della Cassazione ha solo ribadito l’ineludibilità di un principio fondamentale: il diritto alla salute dei cittadini non può essere soverchiato da interessi di parte che giungano a violare le norme vigenti in materia.

L’augurio è che questa storica sentenza apra la strada ad un rapporto di reciproca collaborazione tra chi difende gratuitamente la salute pubblica e chi fa libera impresa: due concetti importanti e ben definiti all’interno della nostra costituzione che devono poter convivere insieme.

Un ringraziamento particolare va rivolto all’avvocatessa Lidia Flocco, per aver messo la sua preziosa competenza al servizio della comunità, rinunciando all’onorario. E grazie a tutti quelli che ci hanno creduto fino in fondo, in particolare al Presidente di Nuovo Senso Civico, Alessandro Lanci, l’indomito Ulisse di questa Odissea”.