Teramo: via libera al nuovo biodigestore a Carapollo

Lo storico inceneritore in contrada Carapollo a Teramo verrà demolito per realizzare un nuovo biodigestore

L’opera, finanziata con fondi PNRR per circa 30 milioni di euro, ha ottenuto il via libera definitivo con la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), documento indispensabile per la realizzazione e la messa in esercizio dell’impianto destinato al trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani.

Una svolta attesa, che consente al Comune di Teramo e a Teramo Ambiente (TeAm) di avviare l’iter attuativo dell’opera, forte di un sostegno consolidato non solo sul piano istituzionale, ma anche giudiziario: in ben due occasioni, infatti, il TAR ha respinto altrettanti ricorsi presentati contro la realizzazione dell’infrastruttura. Il biodigestore, finanziato con fondi del PNRR per circa 30 milioni di euro, si inserisce nel più ampio quadro nazionale di gestione del ciclo dei rifiuti, rappresentando un volano per l’economia circolare non solo a livello comunale, ma per l’intero territorio abruzzese.

Entro la fine del 2025 si procederà con la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, con l’approvazione del progetto in Consiglio Comunale e, soprattutto, con la tanto attesa demolizione dell’ex inceneritore, dismesso dal 1987 ma mai bonificato, da decenni simbolo di degrado e rischio ambientale.

L’intervento assume così un valore non solo infrastrutturale, ma anche altamente simbolico: si chiude una pagina del passato e si apre una nuova fase, all’insegna della sostenibilità e della rigenerazione urbana.

La sinergia tra amministrazione comunale, TeAm, assessorato all’Ambiente e assessorato al PNRR ha permesso di mettere in campo un progetto ambizioso, che è stato accolto positivamente da tutti gli enti coinvolti nella filiera autorizzativa, grazie anche a un intenso confronto tecnico e istituzionale. Il progetto prevede diverse soluzioni innovative e a forte impatto ambientale e sociale.

Tra le prescrizioni contenute nell’AIA spiccano la realizzazione di pareti verdi (“living walls”) con essenze arboree autoctone e ripariali del fiume Tordino, e l’installazione di ampie vetrate trasparenti per consentire la visibilità delle attività interne, con finalità anche didattiche.

Verrà inoltre costruita una rete di raccolta delle acque e una struttura impermeabilizzata per il drenaggio dei calanchi circostanti, con benefici sul piano della sicurezza idrogeologica dell’area.

Infine, l’impianto sarà dotato di videosorveglianza, sistema antincendio e vigilanza attiva, per garantire la piena sicurezza in una zona spesso colpita da atti vandalici.