Teramo: autismo, l’Abruzzo lancia l’allarme per le ore tagliate

L’associazione “Autismo Abruzzo Onlus” lancia l’allarme per il grave ritardo nel ripristino dei servizi riabilitativi e nei servizi assistenziali per le persone affette da autismo.

Una condizione che sta ulteriormente danneggiando la qualità della vita delle famiglie con disabilità. Chi aveva un percorso di 30 ore, oggi deve accontentarsi di 9 ore al massimo, come Franco, 23enne autistico, prima dell’emergenza aveva un percorso di 25 ore settimanali nella asl di Teramo e oggi può contare solo su 4,5 ore a domicilio in 3 sedute. Alla Asl termana va la maglia nera dei tagli, per questo motivo nella giornata di domani il presidente dell’associazione Dario Verzulli incontrera il direttore generale Di Giosia per trovare una soluzione nell’immediato.

Dario Verzulli presidente dell’associazione “Autismo Abruzzo Onlus” dichiara: “Ormai nel pieno della fase 3 e con i confini nazionali aperti, i servizi essenziali di tipo sanitario restano erogati con frequenze e intensità da piena emergenza. A tutti e da tutti viene offerta la panacea: telemedicina. Un intervento sostitutivo dei setting ordinari che richiede l’utilizzo di un computer o smartphone e una linea dati adeguata, strumenti non sempre disponibili per le famiglie. Un intervento la telemedicina che scarica sui genitore/tutor, l’onere della attività di assistenza alla telemedicina la cui efficacia per alcuni utenti e davvero limitata a pochi minuti di attenzione. Un intervento dal costo di 60€ l’ora non può più sostituire le prestazioni ordinarie (attività ambulatoriale, attività domiciliare, centro diurno). è superiore a quello delle terapie convenzionali  Un intervento che rappresenta nel campione che ha partecipato al sondaggio il 7,89% delle prestazioni erogate nel post emergenza. L’ordinanza n. 71 emanata dal Presidente della Regione Abruzzo l’8 giugno 2020 chiarisce modalità e termini del ripristino di servizi sociali e assistenziali che nulla hanno a che vedere con i servizi di tipo sanitario già normati con ordinanze precedenti. Tali servizi sanitari (attività riabilitative, centri diurni per l’autismo, ecc.) afferiscono ai LEA, Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria, e sono diritti ineludibili per gli utenti”.

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Federico Di Luigi: