Sulmona: sit-in per chiedere di “smilitarizzare” la base di San Cosimo

Il coordinamento di associazioni “Disarmiamo la pace, disertiamo la guerra” ha organizzato per il prossimo 17 settembre un sit-in per chiedere la smilitarizzazione della base militare di Monte San Cosimo tra Sulmona e Pratola peligna. Oggi a Pescara gli organizzatori hanno presentato la manifestazione alla stampa

Invita tutti gli abruzzesi a partecipare al sit-in in programma a Sulmona, il prossimo 17 settembre alle ore 11, per chiedere di smilitarizzare la base di Monte San Cosimo e di destinare l’area alla Protezione civile il coordinamento di associazioni “Disarmiamo la pace, disertiamo la guerra”. Oggi a Pescara, presentando l’iniziativa alla stampa, gli organizzatori hanno ricordato che si tratta del più grande deposito di armi in Abruzzo e uno dei più grandi del Centro-Sud d’Italia, situato tra Pratola Peligna e Sulmona che, in caso di guerra, diventerebbe un obiettivo sensibile per i missili russi, con conseguente rischio per tutta la popolazione abruzzese.

Da mesi circolano sui social network immagini su insoliti movimenti di mezzi militari in entrata e in uscita dal deposito dell’esercito che, nel corso degli anni, è stato oggetto di numerose interrogazioni parlamentari. Il coordinamento parla di presunte manovre militari che hanno destato preoccupazione tra la popolazione locale e interessato la stampa locale.

Gli organizzatori della manifestazione hanno evidenziato che: <Durante la Guerra fredda era segretissimo e i pacifisti ne chiedevamo la smilitarizzazione. Qualora l’Italia dovesse essere coinvolta nella guerra San Cosimo sarebbe un obiettivo sensibile di primaria importanza per i missili russi. Lo era e lo è ancora. Nel 1986, in occasione della crisi con Libia, il deposito di Monte San Cosimo venne posto in stato di allerta. La guerra in Ucraina si riverbera anche sul nostro territorio. Il governo italiano ha deciso di inviare armi nel Paese aggredito da Putin. San Cosimo non è un luogo qualunque, bensì è uno dei più grandi depositi di armi e munizioni del centro sud Italia. Chiediamo la smilitarizzazione dei nostri territori e lo smantellamento del deposito militare. Lo abbiamo già chiesto più volte in questi decenni e ancora una volta sollecitiamo che si levi il segreto militare e si faccia chiarezza su che cosa sia effettivamente depositato al suo interno, per il bene (anche e non solo) di tutti>.

Mario Pizzola, pacifista e antimilitarista, ha concluso: <Il governo italiano, fornendo armi all’Ucraina, ha trascinato di fatto anche il nostro Paese in guerra, in aperta violazione della Costituzione che sancisce il ripudio della guerra quale soluzione dei conflitti internazionali. C’è il rischio concreto di una escalation che potrebbe portare all’impiego di armi nucleari. I più esposti sono i cittadini che vivono in zone dove sono presenti obiettivi militari strategici. Monte San Cosimo è uno di questi punti. Nelle settimane scorse due navi da guerra russe sono arrivate nel mare Adriatico davanti alla costa abruzzese. Sono dotate di missili in grado di colpire da 500 km di distanza. Quello di Monte San Cosimo e uno dei più grandi depositi di armi e munizioni dell’Italia Centro-Meridionale. Già durante la seconda guerra mondiale, quando c’era il polverificio militare della Montecarlo Montecatini Nobel, venne bombardato dall’aviazione anglo-americana. Ad ogni conflitto bellico il deposito militare viene posto in stato di allerta in quanto “obiettivo sensibile”. Come cittadini abbiamo il dovere di ribellarci. Organizziamoci. Facciamo sentire forte la nostra voce. Siamo contro ogni nazionalismo e ogni militarismo. La nostra parte è il mondo intero>.