Sicurezza Pescara: Siulp e Fsp: «Servono almeno cento poliziotti in più»

Nuovo appello dei sindacati di Polizia Siulp e Fsp che tornano a denunciare la carenza di organico e ritengono insufficienti le 27 unità assegnate dal ministero dell’Interno per garantire la sicurezza in provincia di Pescara

L’arrivo di 27 unità in più tra Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, assegnate dal Ministero dell’Interno e annunciate, nei giorni scorsi, dal prefetto Flavio Ferdani sono insufficienti per garantire la sicurezza in provincia di Pescara secondo i sindacati di Polizia Siulp e Fsp che affermano: «Servono almeno cento poliziotti in più».

La carenza di personale e i pensionamenti mettono a dura prova il lavoro quotidiano degli agenti di Polizia in provincia di Pescara affermano i segretari provinciali del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp) e della Federazione sindacale di Polizia (Fsp) Orazio Colantuono ed Antonio Ronzone i quali evidenziano che: «Ormai è diventato un rituale semestrale: aspettiamo con impazienza quasi infantile il piano dipartimentale sui potenziamenti delle specialità della Polizia nelle province. Poi, però, arriva la matematica, che – ingrata – ci costringe a sottrarre i pensionamenti. Risultato? Ogni semestre un bollettino di guerra. Ma tranquilli: siamo sempre meno, ma sempre più indispensabili. A furia di premere sull’acceleratore dello straordinario, qualcuno prima o poi frenerà e allora saremo fermi, Buone notizie.

Da fine mese entreranno in servizio 27 rinforzi estivi tra carabinieri, polizia di Stato e guardia di finanza. Alla Questura di Pescara sono stati assegnati 14 agenti. Applausi ma nel 2025, tra pensionamenti e partenze, ne perderemo circa 40. Si chiama “saldo negativo”, ma qualcuno lo spaccia per “progettualità”. Si parla di fungibilità, visione, miglioramento attraverso le difficoltà. Certo, come dire che la febbre è un modo per apprezzare la salute. Cronache tragicomiche della polizia di Stato a Pescara.

In provincia ci sono uffici con competenze regionali che si sono “evoluti”, nel senso che si sono dimezzati. Gli altri, quelli “meno strategici”, si sono limitati a perdere il 30-40% del personale. Ma la vera ciliegina è la cronica assenza di dirigenti e funzionari: ruoli vacanti che sembrano riservati a esseri mitologici. Il picco dell’assurdo? Il dirigente del Compartimento della Sicurezza Cibernetica: latitante dal 1° maggio 2025. Una dimenticanza? Una provocazione? Un nuovo algoritmo ministeriale che prevede “assenze distribuite”? Nel dubbio, il personale continua ad andare in pensione. Senza sostituzioni. Ovviamente».

Gigliola Edmondo: