Siccità Abruzzo, Coldiretti: “Vanno risolte tutte le criticità”

Il problema della siccità anche in Abruzzo sta mettendo a rischio l’agricoltura. Oggi, in occasione della giornata mondiale dell’Onu per la lotta a desertificazione e siccità, nuovo appello di Coldiretti che chiede al governo e alla Regione di risolvere i problemi legati alle reti idriche colabrodo e ai commissariamenti dei Consorzi di Bonifica.

Il presidente regionale di Coldiretti Silvano Di Primio ricordando che più di un quarto del territorio nazionale è a rischio desertificazione e che il problema riguarda sia le regioni del Sud che quelle del Nord e del Centro, come l’Abruzzo, evidenzia che la gravissima siccità di quest’anno rappresenta solo la punta dell’iceberg di un processo che mette a rischio la disponibilità idrica nelle campagne e nelle città.

L’associazione degli agricoltori ha effettuato uno studio sulla situazione del territorio nazionale sui dati dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e il presidente Di Primio spiega che <la situazione è difficile lungo tutta la Penisola in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. A preoccupare è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, come il grano, che, anche in Abruzzo, fa segnare quest’anno un calo di almeno il 15% delle rese. Ma in difficoltà ci sono girasole, mais e altri cereali, i foraggi per l’alimentazione degli animali nonché ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Siamo di fronte ad una profonda crisi idrica ed è necessario agire per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo è necessario prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali volti ad aumentare la capacità di accumulo e gestione della risorsa idrica.

In proposito, Coldiretti e Anbi hanno proposto a livello nazionale un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico. In un Paese comunque piovoso come l’Italia, che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione per evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali>.

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Gigliola Edmondo: