Sevel: Fiom Cgil chiede intervento alla Asl

sevel1sevel1

Sevel: Fiom Cgil chiede intervento alla Asl. Il sindacato interviene sui carichi di lavoro aumentati senza incentivi economici.

Sevel: Fiom Cgil chiede intervento alla Asl  sui carichi di lavoro nello stabilimento di Atessa. I segretari regionale,  provinciale del sindacato Alfredo Fegatelli  e Davide Labbrozzi insieme al coordinatore nazionale Fiom per il settore motori e auto Michele De Palma e ai rappresentanti della Rsa hanno portato all’attenzione della stampa la situazione dei lavoratori. La Fiom Cgil riferisce che nello stabilimento si produce a ritmi serrati come se si avessero a disposizione 300 lavoratori in più e senza  incentivi economici.

Durante l’incontro svoltosi a Lanciano il segretario Labbrozzi ha detto che “nonostante l’assunzione di 304 dipendenti non è stato aggiunto un solo lavoratore in più. Questo perché i contratti a tempo determinato sono stati solo trasformati in contratti a tempo indeterminato applicando il jobs act, che non garantisce il mantenimento del posto di lavoro, visto che si può licenziare. In Ferrari  il premio è stato di 5mila euro, mentre per Sevel neppure un euro. L’accordo del ’71 – precisa la Fiom – prevedeva una saturazione dei lavoratori dell’80%, oggi sfioriamo il 100%”.

Secondo il sindacato  la Sevel è la cassaforte di Fca. Nel 2015  è stato raggiunto lo storico risultato di 260.800 furgoni Ducato prodotti, più 14%, e ulteriori 20 mila furgoni sono previsti nel 2016. Fiom chiede quindi aiuto alla politica e alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti per monitorare quanto accade a livello di stress lavorativo e di condizioni psico-fisiche dei lavoratori.