Riserva Dannunziana: finalmente il Pan, dopo 20 anni

Riserva dannunziana: dopo 20 anni il piano di assetto naturalistico. E’ stato approvato ieri dal Consiglio Regionale.

Tutti d’accordo, maggioranza e opposizione. Un risultato di assoluto rilievo. Il Pan, infatti, è una sorta di piano regolatore, uno strumento di gestione dell’ampio polmone verde, ben 56 ettari, nel cuore della città di Pescara. Avrà ricadute rilevanti sul piano del marketing e soprattutto del turismo. A tal proposito sarà fondamentale rivedere la viabilità della zona

Lorenzo Sospiri Presidente Consiglio Regionale:

“Deve scomparire la viabilità che divide il comparto terzo e quarto della pineta e va realizzata la viabilità parallela che gli corre dietro le spalle. L’obiettivo è di creare un grande polmone verde senza divisioni e, dunque, senza soluzioni di continuità: pineta, acqua del mare, stadio Adriatico, università D’Annuzio, Teatro D’Annunzio. Stiamo parlando di un contesto che organizzato, rilanciato, strutturato per bene, poche città possono vantare in Italia”.

Il consigliere regionale del PD, Antonio Blasioli: 

“Dopo vent’anni di attesa la Riserva dannunziana avrà il suo strumento di assetto. Un ritardo che rende ancora più straordinario il via libera del Consiglio regionale d’Abruzzo arrivato per i 56 ettari di una delle poche riserve naturali italiane all’interno di una città. Il Piano di Assetto Naturalistico (Pan) – sottolinea Blasioli – marca la natura della Riserva, che non è un parco o una semplice pineta, ma ha precisi obiettivi di lavoro: allargarne il perimetro e dargli una gestione in cui il Comune sia affiancato da un organismo consultivo”. Istituita dalla legge regionale n. 96 del 2000, sono stati diversi i tentativi di dotare la Riserva del Pan, ricorda Blasioli che definisce il Piano “un documento lungimirante, che prevede anche lo sviluppo in itinere della Riserva, dalle prossime modifiche alla viabilità messe in programma dall’Amministrazione di centrosinistra con i fondi Masterplan, ai progetti fermi, ma in cantiere, come il pendolo di via Pantini. C’è anche un emendamento condiviso con le associazioni ambientaliste che ci invita a rivedere i confini, il Piano di zonazione e le carte di proprietà. Sette tavole di tutela, ma anche memoria: l’articolo 13 prevede nella zona D1 aree dunali un tempo esistite, una scelta precisa quella di ricongiungere il verde al mare riportando in evidenza assetti antichi, che abbiamo concretizzato nel progetto di riqualificazione sostenibile della riviera sud”.

Il servizio del Tg8