Ricostruzione, famiglie fuori casa ma senza tutele

A Teramo il consigliere comunale Fracassa lancia l’appello a sostegno delle famiglie che dovranno lasciare le proprie abitazioni per poter procedere con gli interventi di consolidamento.

“Il contributo di autonoma sistemazione per gli sfollati va esteso anche alle famiglie che hanno appartamenti agibili ma in palazzine da sottoporre a lavori di consolidamento”. È questo l’appello fatto dal consigliere teramano di “Futuro In” Franco Fracassa e volto a tutelare le famiglie che dovranno lasciare le proprie abitazioni, danneggiate dal sisma del 2016/17, per poter procedere con gli interventi di consolidamento. A Teramo sono ad oggi 15 le famiglie interessate da questa condizione, un problema che sta investendo e investirà centinaia di persone, riguardando tutti e quattro i crateri sismici.

Franco Fracassa consigliere di “Futuro In”: “Delle cento ordinanze finora emesse dai vari commissari che si sono succeduti, nessuno ha preso in esame il caso di quei nuclei familiari che abitano in palazzine risultate solo in parte non agibili. I lavori stanno per partire e l’impresa ha bisogno di tutto lo stabile libero, per cui anche le famiglie che finora sono rimaste nei loro appartamenti dovranno trasferirsi altrove per la durata dell’intervento stimata tra sei e otto mesi. Durante questo periodo, però, non disporranno di alcun aiuto economico, a differenza degli sfollati che da subito hanno percepito il Cas. Una situazione molto delicata e urgente su cui chiedo l’intervento del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, affinché consenta ai Comuni di estendere il Cas a questi nuclei familiari”.

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