Ricostruzione, altri due arresti a L’Aquila

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Ricostruzione, altri due arresti a L’Aquila: ai domiciliari l’ex vicesindaco Roberto Riga e l’imprenditore edile Massimo Mancini. Tra gli indagati anche l’attuale ad della Zecca dello Stato, Aielli, ex titolare dell’Ufficio speciale della Ricostruzione.

Galeotta fu la Bmw, pagata con quell’assegno da 15.000 euro. Se sospetto c’era – e c’era – quell’affare contribuì ad alimentarlo. Gli inquirenti, messi sulla strada giusta, hanno continuato a spulciare tra tutte le carte possibili e immaginabili. Lo scenario è sempre quello della Ricostruzione aquilana, pozzo senza fondo che continua a solleticare gli appetiti della politica e dell’imprenditoria, almeno stando alla nuova inchiesta della procura. Un presunto episodio corruttivo per due appalti da complessivi 28 milioni di euro ha messo nel mirino degli investigatori l’ex vicesindaco e ex assessore all’urbanistica del Comune di L’Aquila, Roberto Riga, e l’imprenditore edile Massimo Mancini, anche vicepresidente dell’Aquila calcio. Riga era già finito nei guai perché indagato nell’operazione “do ut des”, sempre per mazzette negli appalti. I due sono accusati di corruzione e concorso in corruzione. Nei guai, per analoghi motivi, anche due altri due imprenditori locali, interdetti per un mese dall’esercizio di impresa. L’inchiesta ruota attorno all’appalto privato, affidato all’impresa Mancini, per la ricostruzione dell’oratorio don Bosco e, successivamente, per l’intero complesso edilizio dell’Opera Salesiana, in tutto 28 milioni di euro. L’ipotesi del pm è che il vicesindaco si sia adoperato presso l’Opera Salesiana per agevolare l’affidamento dei lavori alla ditta di Massimo Mancini. In cambio, con Mancini, Riga avrebbe stipulato un contratto d’affitto di 12 anni (sei più rinnovabili), a prezzo maggiorato rispetto a quelli di mercato, di uno degli immobili acquistati dalla moglie. Le indagini bancarie condotte dalle fiamme gialle hanno permesso di accertare ulteriori episodi sospetti che, seppure giustificati come prestiti personali, celerebbero il tentativo dell’imprenditore di ingraziarsi l’assessore per “allisciare” il percorso dei suoi 17 appalti.

Tra gli altri indagati nell’ambito della stessa inchiesta c’è anche l’ attuale amministratore delegato dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Aielli, ex titolare dell’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra). Aielli, nominato in Abruzzo nel mese di ottobre 2012, è passato alla guida della Zecca due anni dopo. Oggi risulta indagato a piede libero per abuso d’ufficio in concorso con l’allora dirigente del settore Ricostruzione privata del Comune dell’Aquila Vittorio Fabrizi. La vicenda riguarda sempre l’Opera Salesiana che, proprio nei loro uffici, sarebbe stata considerata come “abitazione privata” invece che struttura religiosa. Il vantaggio era evidente: i contributi concedibili per la riparazione post-sisma, in caso di abitazione privata, potevano lievitare sensibilmente, fino a più di 28 milioni. I due ex dirigenti, secondo gli inquirenti, avrebbero “violato norme di legge e regolamento intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio all’Opera salesiana e all’impresa Mancini Srl, consistito nella percezione di un indebito contributo a favore della stessa impresa altrimenti non spettante o spettante in misura notevolmente inferiore”. Proprio Aielli, in virtù del suo ruolo, “avrebbe dovuto disciplinare sicuramente la ricostruzione della parte strutturale dell’Opera salesiana, adibita esclusivamente all’esercizio dell’attività religiosa e sociale, e per la quale sarebbe stato concedibile al massimo un contributo di 80 mila euro”.

La società L’AQUILA CALCIO 1927, alla notizia dell’arresto di Mancini, ha espresso solidarietà al vicepresidente:

“Siamo sicuri – si legge nel comunicato – che potrà dimostrare ampiamente la piena estraneità ai fatti pur avendo fiducia nella magistratura”.

Intanto i legali di Mancini si dicono certi che l’imprenditore spiegherà tutti gli aspetti della vicenda:

“Mancini è sereno e pronto a spiegare ogni aspetto della vicenda giudiziaria che lo coinvolge – affermano gli avvocati Luca Marafioti e Tiberio Gulluni – sia la piena regolarità dell’iter amministrativo seguito nell’affidamento dei lavori di ristrutturazione degli immobili di proprietà dei Salesiani, sia l’assoluta insussistenza di ogni ipotesi corruttiva in favore del vicesindaco Riga. A differenza di quanto ipotizzato dalle accuse – proseguono – la locazione dell’immobile era, infatti, non solo effettiva ma, altresì, pienamente in linea con il reale valore e con i prezzi di mercato, includendo arredi, luce, acqua, riscaldamento e condominio. Pertanto l’indagato ha intenzione di spiegare ogni cosa all’autorità procedente, così da allontanare ogni sospetto sul proprio comportamento, da considerare invece alla luce del sole. Appena il nostro assistito ha saputo di essere ricercato dagli inquirenti ha lasciato Genova, dove si trovava per lavoro, e si è subito messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, presentandosi alla Guardia di Finanza che ne ha curato l’arresto”. 

Nel tardo pomeriggio è arrivato anche il commento del procuratore della repubblica dell’Aquila, Fausto Cardella, che ribadisce come la ricostruzione privata meriti grande attenzione, in quanto caratterizzata da carenza normativa e “perché è in questa che si concentra gran parte del flusso economico”. Cardella ha anche fatto i complimenti alla guardia di finanza per come sono state svolte le complesse indagini.