Rapine violente e legittima difesa: gli abruzzesi dicono no alle armi

Dopo l’escalation di violenza registrata negli ultimi giorni in Abruzzo durante le rapine si anima il dibattito sulla legittima difesa. Nel mini sondaggio del Tg8 cittadini poco favorevoli all’uso delle armi.

La recrudescenza di rapine violente in Abruzzo sta destando preoccupazione tra i cittadini dopo che lo scorso 23 settembre, i malviventi entrati nella villa dei coniugi Carlo e Niva Martelli a Lanciano hanno selvaggiamente picchiato l’uomo e tagliato gran parte di un orecchio della donna. A  Cupello ieri mattina, 1° ottobre, nel corso di una rapina alla gioielleria Boschetti i ladri hanno ferito alla testa il titolare con il calcio di una pistola mentre nel pomeriggio una banda armata ha seminato il terrore all’interno del centro commerciale “Centauro” di Chieti e ha assaltato la gioielleria “Sarni Oro” mandando in frantumi le vetrine e minacciando i presenti.

In Italia, dove si attendono gli sviluppi normativi, nonostante una diminuzione del 10,2% di denunce di reato nel 2017, è in aumento il senso di paura tra i cittadini. Stando al primo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia realizzato dal Censis con Federsicurezza, iI 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio di criminalità nella zona in cui vive. Come probabile conseguenza, il 39% degli italiani è favorevole all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale. In aumento rispetto al 26% del 2015.

Intanto si anima il dibattito all’interno del Parlamento, sugli organi di informazione e sui social network. Nel mini sondaggio del Tg8 abbiamo voluto sentire il parere dei cittadini sulla necessità o meno di dotarsi di un’arma per difendersi. Otto disegni di legge di riforma, presentati da Lega (di cui uno su iniziativa popolare), Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pd, sono in discussione in Commissione giustizia del Senato dallo scorso 18 luglio. L’esame in Commissione dovrà essere concluso entro tre mesi, quindi a metà ottobre.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Cosa prevede la legge oggi

L’articolo 52 del codice penale italiano stabilisce che “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”. Nel 2006, alla norma è stato aggiunto un secondo comma che regola i casi in cui si utilizzi un’arma legittimamente detenuta nel corso di una violazione di domicilio o di altra proprietà (luoghi dove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale) e prevede, anche qui, una “rapporto di proporzione”. Per essere applicata, infatti, la legittima difesa deve essere “necessaria” e “proporzionata” all’offesa, come rimarcato anche dalla Corte di Cassazione in più occasioni. Se si violano questi principi, si cade nell’articolo 55, cioè l’eccesso colposo.

Come potrebbe cambiare: la proposta della Lega

Cinque Ddl (numeri 5, 199, 253, 392 e 652) presentati attualmente in Senato dalle forze di centrodestra, con varie declinazioni, mirano all’ampliamento della legittima difesa, in particolare quella domestica. Due testi (il 392 a firma Forza Italia e il 652 della Lega, presentato lo scorso luglio) intervengono sull’articolo 55 che riguarda l’esclusione della punibilità per eccesso colposo, nonché sulla parte del codice penale che riguarda il furto in abitazione e il furto con strappo. Quello della Lega, in particolare, punta a inasprire le pene ed escludere i benefici penitenziari per furti e scippi e a riconoscere la difesa sempre come legittima (“presunzione di legittima difesa”) eliminando il principio di proporzionalità tra offesa e difesa richiesto ora dall’art. 52. In sostanza: licenza di sparare a chiunque si introduca in un’abitazione privata (solo nel caso in cui si sia in possesso del porto d’armi).

Le proposte di FI e FdI

Anche il testo di iniziativa popolare (il numero 5, presentato il 23 marzo 2018), quello di FdI (nr 199, 29 marzo 2018) e uno di quelli di FI (nr 253, 11 aprile 2018), chiedono di modificare l’articolo 52 del codice penale introducendo modifiche e integrazioni alla possibilità di difesa da aggressioni violente. La proposta di FdI, in particolare, allarga ai luoghi adiacenti a quelli sotto tutela il riconoscimento della legittima difesa e stabilisce che nei casi in cui l’aggressione provoca uno “stato di particolare paura e agitazione nella persona offesa” (soprattutto se avviene di notte) la difesa è sempre legittima. Una posizione simile a quella presentata nella proposta di FI, secondo cui non è punibile chi abbia agito in “situazione di concitazione o di paura”. In più, il ddl prevede che l’offesa subita sia valutata in base a come viene “percepita dall’aggredito”.

Gli altri Paesi : 

In Germania lo stato di paura di chi agisce costituisce un’attenuante. Negli Stati Uniti il diritto a possedere armi è inviolabile, in Gran Bretagna una norma del 2013 ha stabilito che un uso anche non proporzionato della forza è legittimo nel caso della difesa del proprio luogo di residenza dall’intrusione non autorizzata di terzi (non invocabile nel caso di aggressore in fuga).