PSA delocalizza in Polonia: Rsa Sevel sul piede di guerra

Lunedì il confronto tra vertici e parti sociali in Sevel, dopo l’annuncio, da parte del gruppo PSA, di delocalizzazione in Polonia della produzione di 100.000 veicoli leggeri, ed intanto i sindacati si preparano ad una dura battaglia.

Non convince la motivazione del livello di produzione giunto a saturazione, il rischio concreto è la perdita di almeno duemila posti di lavoro oltre al monopolio europeo nella realizzazione di veicoli commerciali. Da 40 anni lo stabilimento Sevel di Atessa, con i suoi circa 7000 dipendenti, assicura la massima qualità nella realizzazione di veicoli commerciali per FCA, ma anche, grazie ad una joint venture, per la PSA francese, il gruppo che raccoglie i marchi di Peugeot, Citroen, Opel e Vauxhall. Proprio di recente è stato raggiunto anche un record di produzione e per tutta risposta giunge, come fulmine a ciel sereno, la decisione di PSA di trasferire fino a tutto il 2021, la produzione di 100 mila furgoni a Gliwice, in Polonia. Lo stabilimento di Atessa avrebbe superato le sue capacità produttive, secondo il gruppo francese, e la domanda sul mercato cresce. Di fronte all’opportunità di rinforzare le quote di mercato anche in altre zone d’Europa l’azienda, dunque, ritiene opportuno rivolgersi ad altre maestranze. I sindacati annunciano battaglia già da lunedì quando è previsto un primo confronto con i vertici:

“Lunedì chiederemo chiarimenti – ci dice Vincenzo Bologna RSA Fim Cisl – certamente questo cambio di strategia non rientra negli accordi già sottoscritti tra azienda e maestranze e il motivo del livello di massima produzione non regge perché abbiamo dimostrato anche in passato che siamo disposti a fare anche sacrifici pur di rispondere alle esigenze del mercato.”

“Con questa decisione – aggiunge Nicola Manzi della Uilm – lo stabilimento Sevel perde il monopolio in Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri, bel ringraziamento dopo 40 anni di produzione, sarebbe bastato fare qualche investimento in più per questo stabilimento piuttosto che trasferire parte della produzione in Polonia rischiando di mandare in fumo migliaia di posti di lavoro.”

“Siamo a dir poco preoccupati – incalza Andrea De Lutiis della Fiom Cgil – qui si vuole depotenziare uno storico insediamento  non solo abruzzese, ma italiano, favorendo, con l’accordo tra PSA ed Opel, altri paesi europei.”

Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14:

https://www.youtube.com/watch?v=e2zLl6TYp1A

 

Luca Pompei: