Pescara: porto canale insabbiato, nuovo sos della marineria

A Pescara da oggi è partita la mobilitazione della marineria che è tornata a denunciare il grave peggioramento dell’insabbiamento del porto canale e a lanciare un appello alle autorità competenti

La marineria torna a chiedere che venga convocato con urgenza un tavolo tecnico finalizzato alla gestione dell’emergenza del porto canale. Le trombe dei pescherecci, alle 11.30 questa mattina, hanno suonato per diversi minuti. Un grido di allarme forte per chiedere aiuto ed attenzione. Dopo le lettere inviate a tutte le Istituzioni e alle autorità preposte la marineria ha deciso di promuovere un’azione concreta a cui seguiranno altre iniziative se non arriveranno risposte.

Doriano Camplone, Presidente dell’Associazione Pesca Professionale “Mimmo Grosso”, al Tg8 spiega: “A distanza di tre mesi, da parte dell’ Autorità di Sistema Portuale di Ancona, non abbiamo ricevuto alcun tipo di riscontro. Nell’interesse di tutti gli armatori associati, i quali rappresentano l’ 80% della marineria pescarese, torno a chiedere informazioni sullo stato di fatto del problema. Non tanto dal punto di vista delle gravi criticità del porto, a noi già ben note, visto che siamo costretti a subirne quotidianamente le conseguenze, quanto dal punto di vista delle azioni concrete che la Regione Abruzzo, congiuntamente all’Autorità di Sistema Portuale di Ancona, o singolarmente, ha intrapreso o intende intraprendere per affrontare la soluzione del grave problema che ci affligge da decenni.

La marineria vorrebbe sapere qual è lo stato di avanzamento delle opere per la realizzazione del nuovo porto, e a che punto si trova il progetto per la bonifica ed il graduale svuotamento della vasca di colmata, da realizzarsi grazie ad un impianto per il trattamento dei fanghi. La programmazione del suddetto intervento, annunciato nella riunione tenutasi in Regione l’11 ottobre del 2024, è stata accolta con una certa soddisfazione dalla marineria, in quanto il progetto prevedeva l’utilizzo dell’impianto, anche per la bonifica dei fanghi prodotti da piccoli interventi di dragaggio, da effettuarsi nelle zone più critiche del porto fluviale. Poca cosa, rispetto alla gravità della situazione, ma comunque in qualche modo, si sarebbe iniziato a porre mano al problema.
Il nulla di fatto al quale stiamo assistendo ed il progressivo aggravarsi della situazione, stanno suscitando grande preoccupazione ed un conseguente stato di agitazione negli armatori, i quali valutano insufficiente continuare a ricorrere a richieste scritte, e ritengono sempre più necessario attuare azioni di protesta nei confronti dei responsabili della gestione del porto.
Si è deciso di intraprendere questa manifestazione finalizzata a mettere in risalto il grave problema dell’agonia del porto di Pescara che oggi si è concretizzata in un prolungato suono delle trombe dei motopescherecci ormeggiati in banchina. Le stesse trombe che suonano a festa in onore del nostro protettore Sant’Andrea, in occasione della processione in mare, o a lutto, in onore del feretro dei nostri colleghi defunti, quando viene accompagnato al porto, per l’ultimo saluto, questa mattina, hanno suonato per far sentire alla cittadinanza il grido di protesta della marineria”.

Gigliola Edmondo: