Pescara: pestato nel parcheggio, 22enne fuori pericolo

Ancora un episodio di violenza nella “movida” pescarese, una rissa tra una decina di ragazzi nel parcheggio della golena nord. Fuori pericolo il giovane ricoverato per un trauma cranico.

In giornata una nuova tac alla testa e tra qualche giorno potrà lasciare l’ospedale civile di Pescara il 22enne nato ad Atri, ma residente a Silvi, picchiato selvaggiamente insieme ai suoi amici la mattina presto di domenica al parcheggio sul Lungofiume dei Poeti a Pescara. L’episodio a notte fonda all’uscita, probabilmente, da uno dei locali del palazzo “Quadrifoglio”. Cinque ragazzi, tutti del teramano, stanno tornando verso le loro automobili quando vengono affrontati poco dopo la Rotonda Paolucci, da un altro gruppo di giovani. Si scatena immediatamente la rissa, anche particolarmente violenta, a farne le spese più di tutti un 22enne di Silvi che resta a terra. All’arrivo delle volanti, intorno alle 5.00, con lui c’è un suo amico tutti gli altri si sono dati alla fuga. Al giovane viene riscontrato un brutto trauma cranico, anche se le sue condizioni sono andate via via migliorando.  Sull’episodio sta indagando la Squadra Mobile diretta da Dante Cosentino, si sta cercando di capire cosa abbia scatenato tutta quella violenza e se sono stati usati anche oggetti contundenti. Importante sarà verificare l’eventuale esistenza d’immagini dalle telecamere di videosorveglianza per individuare, eventualmente, i responsabili del pestaggio. Alla base del violento episodio, probabilmente, una discussione avvenuta all’interno di uno dei due locali presenti in zona, forse qualche apprezzamento di troppo nei confronti di una ragazza. Una prima discussione all’esterno del locale,  poi degenerata nel parcheggio al Lungofiume dei poeti.

PETTINARI: A PESCARA EMERGENZA SICUREZZA

Ancora un atto di violenza di branco, ancora Pescara, ancora ragazzi giovani a esserne vittime. Chi continua a nascondere la realtà dicendo che Pescara è una città tranquilla in cui va tutto bene, fa del male ai cittadini. Non si può nascondere la polvere sotto al tappeto, chi lo fa dovrebbe vergognarsi, tacere e iniziare ad agire”. Lo sfogo arriva dal Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che continua: “Lo andassero a raccontare alle mamme dei tanti ragazzi, picchiati brutalmente sulle vie della nostra città negli ultimi mesi, che a Pescara va tutto bene. Voglio ringraziare gli organi di stampa che raccontano la crudele quotidianità e tengono acceso un riflettore sull’emergenza sicurezza. Continuare a nascondere è un atteggiamento ipocrita e vigliacco. Ora basta! Ogni giorno – incalza Pettinari – ricevo decine di telefonate di cittadini che hanno paura di passeggiare di sera anche tra le vie del centro, non solo in periferia. Mi chiedono di fare qualcosa, di continuare a denunciare, di non fermarmi. I pescaresi perbene hanno paura e questo è il più grande fallimento di chi amministra la nostra città e la nostra Regione. Qualche giorno fa, mentre passeggiavo vicino al mio ufficio, a Zanni, sono stato anche io raggiunto da un gruppetto di teppistelli, che con fare minaccioso mi hanno insultato con parole pesanti. Non è successo niente di grave solo perché ho volutamente mantenuto un comportamento non conflittuale e sono rientrato velocemente in ufficio senza rispondere alle loro provocazioni. È normale tutto questo? È normale aver paura di passeggiare? È normale dover correre per ripararsi in ufficio? No, non è normale. È una vergogna che deve finire. Le istituzioni preposte facciano presto perché il tempo è finito. Prima di ogni cosa devono riconoscere il fenomeno e devono decretare l’emergenza sicurezza – afferma il 5 stelle – poi devono intensificare i controlli, istituire unità di Polizia fisse nelle zone calde ed nelle zone della movida, facendosi assistere, dove serve, anche dall’esercito come ausilio alle forze dell’ordine. Ma per far arrivare rinforzi militari, è necessario che politica locale e le istituzioni preposte al controllo e alla sicurezza pubblica, decretino l’emergenza. Lo faranno? Quanti atti di violenza dovranno accadere prima che si decidano? Purtroppo sono pessimista perché probabilmente è difficile ammettere che la città è fuori controllo e chiedere aiuto. Per qualcuno, potrebbe risultare un’ammissione di fallimento. Ma è questa l’unica soluzione possibile. Si agisca prima di dover piangere altri morti” conclude.

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