Pescara, no alle aggressioni razziste e omofobe

Dopo gli inquietanti episodi violenti degli ultimi giorni, Pescara si prepara a dire no alle aggressioni razziste e omofobe: il sindaco invita la cittadinanza a partecipare alla giornata antifascista dell’Anpi, il 27 maggio.

La prima reazione è di solidarietà viscerale nei confronti di chi ha subito un’aggressione tanto stupida quanto inaccettabile – un pestaggio fuori da un locale al grido di “siamo razzisti!” – la seconda reazione invita alla riflessione, perché la condanna non basta. Per sradicare la violenza occorre identificarla, capirne la genesi e il percorso. Le domande da porsi sono tante, e non tutte trovano una risposta. A cominciare dal perché in una città tutto sommato tranquilla come Pescara stiano emergendo episodi inquietanti che vanno dal pesante sfottò omofobo di qualche giorno fa all’aggressione di sabato sera in via delle Caserme. Il primo episodio è quello accaduto sul lungomare: due ragazzi, che si stavano salutando dandosi un fuggevole bacio della buonanotte, sono stati bersagliati di insulti da una macchina in transito, e uno dei due è stato anche seguito per un tratto, almeno fino a che la paura non lo ha spinto a chiamare le forze dell’ordine. Un fatto analogo è avvenuto sabato sera in via delle Caserme. Il circolo Arci “Scumm”, da due anni, espone sulla porta d’ingresso una scritta che invita razzisti, omofobi, sessisti a non entrare. Una scritta considerata come una sfida dalle due persone che hanno aggredito due avventori tranquillamente seduti fuori dal locale. Tra un “viva il duce” e uno spintone sono volati calci e pugni, fino a che l’intervento di altri ragazzi ha costretto alla fuga gli aggressori. Proprio loro, poco prima, erano entrati nel locale dicendo “siamo razzisti” e invitando la barista a servire loro da bere. Come dicevamo, la riflessione si impone e non deve tralasciare alcun aspetto, forse nemmeno quello relativo all’opportunità di una scritta che, anziché educare alla tolleranza, sembra piuttosto provocare gli intolleranti. Forse, invece di tenerli alla larga, i razzisti bisogna portarli dalla parte giusta dell’umanità.

Sugli episodi è intervenuto di nuovo il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini:

“Con estremo sconcerto mi ritrovo in soli pochi giorni a dover condannare nuove aggressioni vili e immotivate che vedono come vittime dei nostri giovani concittadini. Una a sfondo omofobo qualche giorno fa, l’altra di matrice razzista-fascista di cui sono stati vittime invece altri due ragazzi e di cui ci riferisce il presidente dell’Arci di Pescara Valerio Antonio Tiberio, accadute lo stesso giorno in cui a Milano le istituzioni conducevano una marcia di civiltà e vicinanza nei confronti di chi arriva in Italia come migrante. Come amministrazione siamo vicini ai ragazzi aggrediti l’altra notte nei pressi di un circolo Arci cittadino e ribadiamo con forza la nostra distanza da ogni tipo di ideologia e comportamento discriminatorio nei confronti di chiunque. Ad ogni pubblica occasione questa Amministrazione comunale ha manifestato adesione ai valori antifascisti contenuti nella nostra Costituzione e alle leggi che promuovono e favoriscono integrazione, estensione dei diritti, ripudiando echi che arrivano da un passato che la nostra Repubblica si è messa alle spalle e che ha superato con altri valori, per cui molti sono morti e hanno combattuto: valori che sono completamente diversi e guardano al futuro. In Comune abbiamo lavorato da subito perché venissero riconosciuti i diritti di tutti e fosse evidente la natura della città: inclusiva, democratica, aperta, antifascista. Lo abbiamo fatto perché non consideriamo la violenza un mezzo di espressione, né chi la pratica un interlocutore in grado di portare avanti dialoghi ed azioni civili e degni di rispetto. A tale proposito saremo sicuramente fra le tante istituzioni, cittadini, associazioni che il prossimo 27 maggio grideranno forte la propria distanza dall’ondata razzista, xenofoba e intollerante che attraversa anche il nostro Paese, aderendo alla giornata antifascista proposta dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Lo faremo anche oltre il 27 maggio, organizzando una riflessione collettiva sui tempi che corrono e sui comportamenti che non occorrono a creare il mondo di cui tutti abbiamo bisogno”.

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